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2012 COME IL 1992? Auguriamoci di no

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a.merenda:
In effetti in quel caso parte della popolazione si "diede appunatmento" in un posto per "fare un'azione collettiva" che a quel momento rappresentava ciò che la maggioranza degli italiani (probabilmente) avrebbe voluto fare in prima persona..

Quindi legittimazione sociale e politica. Quindi esercizio di potere popolare. Quindi democrazia vera e propria secondo il modo in cui personalmente io la intendo (ispirandomi all'etimologia: ciò che il popolo decide di compiere - ammesso il potere reale di farlo - è , di per se, legge, giusto o sbagliato che sia)

Ma il punto non è questo.

Il problema è lo strascico del dopo e sulla base di cosa si sono riaggregati gli interessi ed i poteri.

Il punto è che l'abuso del potere giudiziario (autonomo come suggerito da Montesquieu ed in grado per questo di far rispettare le leggi e  bilanciare quello legislativo (fare leggi) e quello esecutivo (applicarle) nell'ambito dell'impalcatura teorica dell c.d. democrazia rappresentativa)  fornì la giustificazione al potere politico tendente all'autoritarismo berlusconiano di presentarsi col volto penoso della vittima storpiando quel poco di tessuto civico che ci eravamo costruiti con le lotte per l'emancipazione e i diritti politici e sociali, puntando dritto alla delegittimazione della funzione del legislativo e del giudiziario e veleggiare verso l'assolutismo.

Quindi: mi sa che ci conviene dibattere sulle argomentazioni nel merito piuttosto che su sentimenti e prese di posizione da "tifosi". Una falla culturale a genesi del pastrocchio dell'ultimo ventennio io la individuo, per esempio, nella questione carceraria.


Un dato a proposito di valenza della pena , quindi della "rieducazione": a che punto siamo con l'armonizzazione dei codici penali a livello europeo? E sulla normativa relativa alla carcerazione (quale pena e come? quali reati? cosa depenalizzare? quali carceri? dove?).
Siamo, noi italiani, un popolo "civile" in questo senso? Riusciamo a "rieducare" oppure siamo buoni solo a umiliare?


Insomma: mi spaventa molto la cultura italico-lapidatoria (anche un pò ipocrita e tutt'altro che anarcoide come taluni tentano di definire coloro i quali provano rancore verso istituzioni e chi le incarna attualmente).
Mi sa di popolo immaturo. Di quelli che pensano che il nostro problema sia riconducibile ad una persona e non ad un sistema di cose.
Di quelli che dicono che siccome Berlusconi va a puttane l'Italia va a puttane e non va bene ma se a puttane ci va il suo compagno di partito perchè "non ha una così grande responsabilità" allora la cosa si può discutere.
Ecco, il punto è: sono le puttane di Berlusconi il problema oppure il fatto che non riusciamo ad attaccare il suo sistema di potere nel merito individuandone e svelandone le assurdità e le inefficienze?

E, badate bene, nel sistema di potere di cui è il capo la sinistra c'è dentro fino al collo da un bel pezzo. Si veda questione del quinquennio 96-2011 sulla mancata legge sul conflitto d'interessi o pluralità d'incarichi o partecipazioni societarie o come la si vuole chiamare..

Ergo: il popolo dovrebbe essere un pò più critico (non violento) con il politico che gli è prossimo e non mostrarsi prono ed accondiscendente quanto può "acchiappare" e combattivo-delirante " quando "non c'è trippa per gatti"..


Semu speciali

Carmelo Di Mauro:
Non so' se i tempi sono maturi, ma se  parte della popolazione, come ho fatto io, ha modificato il sentimento di fiducia verso questo sistema, corrotto, anzi, verso gli uomini che indecorosamente la rappresentano, allora esiste ancora margine di  ''speranza'' di cambiamento. 
 
Il mio non e' lo sfogo del tifoso ''tradito'' ( anche perché gli interessi in ballo sono altissimi), bensì, l'analisi di un cittadino stanco di vedere calpestati i propri ed altrui diritti.

 Viviamo dietro le vicende personali di uno squilibrato!
  (i procedimenti giudiziari che lo riguardano non sono la causa di una identità politica, bensì l'effetto della vita immorale e criminale di un uomo che oggi e' colpito da un delirio di onnipotenza)

Cosa fare, aspettare che il buon Dio esaurisca naturalmente la sua presenza o, come la vedo io, sollevere le coscienze per ripetere il miracolo del Raphael.
 
Capisco che recidendo la testa del dragone i tentacoli, compresi quelli della sinistra buonista, resteranno, come un cancro, attaccati al sistema, ma ritengo possa essere l'inizio di una storia diversa.

Carmelo Di Mauro


Citazione Tito:
In effetti in quel caso parte della popolazione si "diede appunatmento" in un posto per "fare un'azione collettiva" che a quel momento rappresentava ciò che la maggioranza degli italiani (probabilmente) avrebbe voluto fare in prima persona..

Quindi legittimazione sociale e politica. Quindi esercizio di potere popolare. Quindi democrazia vera e propria secondo il modo in cui personalmente io la intendo (ispirandomi all'etimologia: ciò che il popolo decide di compiere - ammesso il potere reale di farlo - è , di per se, legge, giusto o sbagliato che sia)

Ma il punto non è questo.

Il problema è lo strascico del dopo e sulla base di cosa si sono riaggregati gli interessi ed i poteri.

Il punto è che l'abuso del potere giudiziario (autonomo come suggerito da Montesquieu ed in grado per questo di far rispettare le leggi e  bilanciare quello legislativo (fare leggi) e quello esecutivo (applicarle) nell'ambito dell'impalcatura teorica dell c.d. democrazia rappresentativa)  fornì la giustificazione al potere politico tendente all'autoritarismo berlusconiano di presentarsi col volto penoso della vittima storpiando quel poco di tessuto civico che ci eravamo costruiti con le lotte per l'emancipazione e i diritti politici e sociali, puntando dritto alla delegittimazione della funzione del legislativo e del giudiziario e veleggiare verso l'assolutismo.

Quindi: mi sa che ci conviene dibattere sulle argomentazioni nel merito piuttosto che su sentimenti e prese di posizione da "tifosi".

Omissis

Nello Bongiovanni:
Forse non riesco a farmi capire...esempio...se avessimo avuo la possibilità di ascoltare le telefonate mentre si mettevano d'accordo sulle ultime nomine all'IAS...cosa ascoltavamo che queste persone senza dubbio perbene sono state messe per meriti o perchè indicati dai partiti compreso il PD? Bene il punto a cui io voglio arrivare è quello che se Papa...Milanesi...Mastella...fanno queste porcate e solo quelle di una parte stranamente si sentono...gli altri non sono da meno...a prescindere dalla persona Berlusconi corrotto...delinquente...pedofilo...e mettiamolo pure alla forca...la cosa a cui invece dobbiamo riflettere che i cittadini che poi sono in tanti a criticare tutto ciò appena arriva il primo appuntamento elettorale...i vari potenti della politica di Destra e di Sinistra ancora oggi fanno il pieno di voti...



--- Citazione da: Carmelo Di Mauro - 15:40:10 pm, 29 Luglio  2011 ---Non so' se i tempi sono maturi, ma se  parte della popolazione, come ho fatto io, ha modificato il sentimento di fiducia verso questo sistema, corrotto, anzi, verso gli uomini che indecorosamente la rappresentano, allora esiste ancora margine di  ''speranza'' di cambiamento. 
 
Il mio non e' lo sfogo del tifoso ''tradito'' ( anche perché gli interessi in ballo sono altissimi), bensì, l'analisi di un cittadino stanco di vedere calpestati i propri ed altrui diritti.

 Viviamo dietro le vicende personali di uno squilibrato!
  (i procedimenti giudiziari che lo riguardano non sono la causa di una identità politica, bensì l'effetto della vita immorale e criminale di un uomo che oggi e' colpito da un delirio di onnipotenza)

Cosa fare, aspettare che il buon Dio esaurisca naturalmente la sua presenza o, come la vedo io, sollevere le coscienze per ripetere il miracolo del Raphael.
 
Capisco che recidendo la testa del dragone i tentacoli, compresi quelli della sinistra buonista, resteranno, come un cancro, attaccati al sistema, ma ritengo possa essere l'inizio di una storia diversa.

Carmelo Di Mauro


Citazione Tito:
In effetti in quel caso parte della popolazione si "diede appunatmento" in un posto per "fare un'azione collettiva" che a quel momento rappresentava ciò che la maggioranza degli italiani (probabilmente) avrebbe voluto fare in prima persona..

Quindi legittimazione sociale e politica. Quindi esercizio di potere popolare. Quindi democrazia vera e propria secondo il modo in cui personalmente io la intendo (ispirandomi all'etimologia: ciò che il popolo decide di compiere - ammesso il potere reale di farlo - è , di per se, legge, giusto o sbagliato che sia)

Ma il punto non è questo.

Il problema è lo strascico del dopo e sulla base di cosa si sono riaggregati gli interessi ed i poteri.

Il punto è che l'abuso del potere giudiziario (autonomo come suggerito da Montesquieu ed in grado per questo di far rispettare le leggi e  bilanciare quello legislativo (fare leggi) e quello esecutivo (applicarle) nell'ambito dell'impalcatura teorica dell c.d. democrazia rappresentativa)  fornì la giustificazione al potere politico tendente all'autoritarismo berlusconiano di presentarsi col volto penoso della vittima storpiando quel poco di tessuto civico che ci eravamo costruiti con le lotte per l'emancipazione e i diritti politici e sociali, puntando dritto alla delegittimazione della funzione del legislativo e del giudiziario e veleggiare verso l'assolutismo.

Quindi: mi sa che ci conviene dibattere sulle argomentazioni nel merito piuttosto che su sentimenti e prese di posizione da "tifosi".

Omissis

--- Termina citazione ---

a.merenda:
Non conta la potenza quanto l'autorevolezza

La prima passa. La seconda...fino a prova contraria!

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