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Utopia?

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SC:
io invece propongo di riflettere sul governo della cucuzza  rispetto quello del cetriolo.
Quale entra meglio?

finisci sempre nella teoria di cui sei innamorato senza riuscire a riproporla in termini nuovi  e corrispondenti alla realtà.

l'unica cosa che può legare rousseau con hyek è l'idea che a lungo andare "l'uomo venga rovinato della società" molto + accentuato in rousseau che in hyek.
potrebbe magari essere interessante ragionare su questa tematica cioè sull'influenza negativa o positiva dell'organizzazione sociale sull'uomo  piuttosto che delle sovrastrutture reali o presunte che derivano dallo sviluppo di questi principi.

comunque ripeto CVD (come volevasi dimostrare)

a.merenda:
non mi innamoro delle teorie. Semmai delle idee.

Sulla visione della "realtà" che tu giudichieresti oggettivamente ti rispondo con immenso dubbio.
Il fatto che la partecipazione delle persone diretta al governo "delle cose che ci accadono" non mi pare sia un argomento da poco. TRa l'altro non è una mia esclusiva. Mi sono limitato a riproporlo in questo forum.

Comprendo, tuttavia, il disinteresse. De gustibus

Sull'uomo che verrebbe "rovinato" dalla società dico questo: apprezzo l'analisi gramsciana secondo cui (in opposizione a Marx) la sovrastruttura incide profondamente sulla formazione di una nuova struttura.

Tradotto: riflettere sulle modalità partecipative/decisionali della c.d. società civile alla politica mi pare possa influire grandemente sulle prossime "forme della politica"

SC:

--- Citazione da: spaventa - 16:21:38 pm, 07 Febbraio  2010 ---non mi innamoro delle teorie. Semmai delle idee.

--- Termina citazione ---

capisco se non è zuppa è pan bagnato.


--- Citazione ---TRa l'altro non è una mia esclusiva. Mi sono limitato a riproporlo in questo forum.
--- Termina citazione ---

ed è proprio questo il problema, tu dove sei? perchè proponi questi argomento? cosa ti ha colpito? che attinenza ha con la vita REALE, come può cambiare?

non stai facendo lezioncine stai parlando, ti stai giocando te stesso anche quando scrivi un post.

mi parli di analisi gramsciana  che non avevamo per niente citato uscendola come un coniglio dal cilindro.

ma quando leggi le pagine di gramsci non hai l'impressione di guardare un coniglio, senti un uomo che ha un profondo giudizio sulle cose, sulle cose quotidiane, l'uso del dialetto come l'uso della lingua nazionale.
senti che ha un "sistema per giudicare le cose" , un sistema totalizzante che gli permette di giudicare usando criteri omogenei il figli borghesi alle regole della grammatica italiana.

non leggi uno che ti dice "secondo la teoria taldeitali" è un uomo che espone la sua esperienza sulla realtà.

ti ho già detto in passato che non puoi privare un'idea della sua anima , del suo principio fondante, di quello che l'autore si proponeva.

scusami ma  non ti puoi comportare da becchino che dissotterra cadaveri facendoli vivere come zombi.

questo è il problema del disinteresse.

non so se mi sono spiegato, e non pensare che ce l'abbia con te, direi queste stesse cose a chiunque si porrebbe nella stessa situazione è solo che non mi piace la puzza cadaverica.

se vuoi farne tesoro ok , se no continua a scrivere come vuoi e quello che vuoi

a.merenda:
Vedo che ti sta molto a cuore curare la mia "immagine virtual-intellettuale" su questo forum....
te ne sono grato.

Tra l'altro i consigli sono sempre ben accetti.

Detto questo: mi sa che sei andato un pò off topic.

Ripeto: è un utopia parlare di politica senza la categoria della rappresentanza? O meglio: è giusto/sensato sostenere che chi ci governa ci rappresenta?
Non credi che questo incedere dia troppo peso al lato emozionale della politica a scapito di quello professionale (competenza e responsabilità)?

Una cosa è dire: io sono il politico X che rappresenta il TERRITORIO Y, con relativi interessi socioeconomici un'altra è sostenere: io sono il politico X e rappresento voi nella veste di "persone democratiche" e/o "persone liberali"...

Per me il modo con cui viene intesa la rappresentanza politica oggi non ha senso. Io posso essere, infatti, un convinto sostenitore della cultura liberalista e ritrovarmi più nei discorsi di un post-comunista piuttosto che in quelli dei liberali all'italiana...

come la mettiamo? da chi dovrei sentirmi rappresentato?

Allora preferisco far questo: andare a vedere la storia di chi si candida in politica, valutarne la sua umiltà e sincerità (soggettivamente s'intende) e riporre in quest'individuo la mia fiducia.

E' chiaro, poi, che la mia scelta si baserà pure su una sorta di "senso comune" rispetto la valutazione degli eventi che ci accadono. Per esempio, visto che mi risulta difficile, per indole, accettare ordini molto difficilmente gradirei di essere governato da un autoritario.

Questo però non vuol dire che un simile individuo (o partito) mi rappresenti. Vuol soltanto significare che tra i papabili sceglierei colui/coloro che ritengo MIGLIORI per le sorti della comunità a cui appartengo.


Da quì discende poi la mia valutazioni sui partiti: ridondanza organizzativa.

Bastano grandi macro-aree politico-culturali di riferimento.E per questo sono un sostenitore del bipolarismo a patto che all'interno di tali schieramenti sia chiara la regola del "chi pesa di più in termini di consenso ha la possibilità di esprimere più delegati".

Esempio: Destra vs Sinistra (nel senso di Norberto Bobbio - destra bada più a sottolineare le ineguaglianze tra uomini, la sinistra l'egualglianza)

I due schieramenti si suddividono al proprio interno in sottogruppi (con percentuali differenti). Ogni sottogruppo esprime un tot di delegati (proporzionalmente ai consensi) che andranno comporre il coordinamento dello schieramento.

In questo modo non si parla di rappresentanza bensì di designazione indiretta da parte dei cittadini (commissariamento per dirla alla Rousseau).

Ma non è finita quì.

Tale coordinamento, infatti, dovrà proporre una squadra di amministratori. In questo modo si assolverebbe al vecchio compito dei partiti di "selezionare".
I "selezionati/segnalati" poi, verrebbero rimessi al giudizio popolare.

Infatti come dissi in altra occasione: una volta selezionati i papabili che dovrebero ricoprire la carica di "assessore/ministro" questi vengono sottoposti alla scelta definitiva della gente.
Ovviamente la proposta deve essere valida ed articolata... (sanzione la perdita delle elezioni, quindi della partita)

Esempio:

Ministro dei trasporti: Tizio (professore di..) Caio (ex ferrotranviere) Sempronio (super Manager etc...)
Ministero del Tesoro: Tizo....etc.


Poi la gente vota e sceglie.

Aumentata la partecipazione della gente alle decisioni che riguardano il governo attraverso il conferimento di un potere di scelta tangibile ed effettivo. Basti immaginare le organizzazioni a sostegno dell'uno o dell'altro "governante" che cercano di supportarlo...raccolta fondi, campagne informative....


In una parola: pluralismo


Dopo questo bagno di partecipazione popolare si torna a votare.

I più abili, preparati, competenti, scaltri (insomma tutte i requisiti che un "animale politico" deve possedere) vinceranno.

Utopia?

SC:

--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Vedo che ti sta molto a cuore curare la mia "immagine virtual-intellettuale" su questo forum....
te ne sono grato.

--- Termina citazione ---

a me sta  a cuore che la gente impari ragionare e formulare le idee, e a comunicare , in maniera respensabile e in prima persona non con ragionamenti prestati e capiti male
questo non significa gente con le mie idee, sarebbe oltremodo noioso discutere con chi la pensa in toto come me
penso che tendenzialmente una società del genere, in cui gli individui sappiano autonomente ragionare e confrontarsi dialetticamente, sia migliore di quella attuale


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Ripeto: è un utopia parlare di politica senza la categoria della rappresentanza?

--- Termina citazione ---
si


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---O meglio: è giusto/sensato sostenere che chi ci governa ci rappresenta?

--- Termina citazione ---
un rappresentazione perfetta non si può mai avere le idee di una singola persona variano nel tempo in base alle contingenze reali figuriamoci quelle di una massa
ed è meglio così la rappresentanza imperfetta crea la possibilità di un cambiamento, mentre un eventuale rappresentanza perfetta condurrebbe ad una società statica non aperta ai cambiamenti e all'innovazione.
se uno si sente ben rappresentato perchè cambiare?


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Non credi che questo incedere dia troppo peso al lato emozionale della politica a scapito di quello professionale (competenza e responsabilità)?

--- Termina citazione ---

io credo che esistono uomini di tutti i tipi e dunque politici di tutti i tipi, talleyrand è passato alla storia come il + grande diplomatico di tutti i tempi ma fu uomo corrotto, ci sono state politici onesti ma incapaci , ce ne sono stati di capaci e onesti ma che hanno comunque commesso errori di valutazione.

ma come diceva enrico cuccia si gioca con il mazzo di carte che si ha


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Una cosa è dire: io sono il politico X che rappresenta il TERRITORIO Y, con relativi interessi socioeconomici un'altra è sostenere: io sono il politico X e rappresento voi nella veste di "persone democratiche" e/o "persone liberali"...

--- Termina citazione ---

senti tutte ste cose sono questioni di forma, il politico/o uomo di potere è uno che ha il consenso per far accettare delle decisioni


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Per me il modo con cui viene intesa la rappresentanza politica oggi non ha senso. Io posso essere, infatti, un convinto sostenitore della cultura liberalista e ritrovarmi più nei discorsi di un post-comunista piuttosto che in quelli dei liberali all'italiana...

--- Termina citazione ---

spaventa tu hai semplicemente le idee confuse


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---come la mettiamo? da chi dovrei sentirmi rappresentato?

--- Termina citazione ---

che ne so io? chi pensi faccia i tuoi interessi?


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Allora preferisco far questo: andare a vedere la storia di chi si candida in politica, valutarne la sua umiltà e sincerità (soggettivamente s'intende) e riporre in quest'individuo la mia fiducia.

--- Termina citazione ---

spaventa tu voterai la prima persona che ti elogerà e ti segnalerà "all'americana" e perchè lo riterrai un uomo umile e talmente sincero da riconoscere le tue qualità


--- Citazione da: spaventa - 16:47:11 pm, 08 Febbraio  2010 ---Questo però non vuol dire che un simile individuo (o partito) mi rappresenti. Vuol soltanto significare che tra i papabili sceglierei colui/coloro che ritengo MIGLIORI per le sorti della comunità a cui appartengo.

--- Termina citazione ---
e scommetto che le sorti migliori della comunità saranno quelle che coinvolgono te e chi ti sta vicino
niente di male per carità, ma attenzione un "sistema" deve tenere conto di queste sfaccettature.


per il resto. sull proposte abbastanza vaghe di cui parli che dirti?
sono appunto   generiche, non si capisce perchè dovrebbero funzionare eccetto  per il fatto che le proponi tu.

non tengono conto dei vizi dell'uomo, come la tendenza a mentire, all'ambizione , alla voglia di competizione.
non tengono conto manco se ci sono state esperierenze simili nella storia dell'uomo  per valutarli positivamente o negativamente.

del resto hai intitolato il topic con "utopia" che era il nome dell'isola immaginata di San Tommaso Moro dove il sistema era perfetto perchè sostanzialmente gli uomini era perfetti.

critichi genericamente il sistema attuale per proporne uno generico e la domanda è perchè? prima di arrivare al tuo sistema uno dovrebbe capire perchè tutti gli altri sistemi esistenti o esistiti non andrebbe meglio

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