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Fotovoltaico
Luca:
--- Citazione da: Tito - 11:11:30 am, 16 Febbraio 2010 ---Ho riportato l'articolo della provincia perchè attinente al titolo del topic.
Su cosa ne pensi io sulla questione: sto raccogliendo consulenze..vediamo.
Sul fotovoltaico a prescindere dalla resa "potenziata".
...
Ci risentiamo per il discorso della resa
--- Termina citazione ---
Sto avendo un'impressione,forse sbagliata...
Riassumendo:
-hai riportato l'articolo perchè riguarda il fotovoltaico
-quello che hai proposto attingendo dalla rete riguarda una sorta di uovo di Colombo che non si sa come mai viene complottisticamente nascosto
-sull'argomento che hai proposto (voglio ricordare: http://www.xmx.it/sylcell.htm ) non hai o non puoi avere una tua idea
Non mi è sembrato molto illuminante.Vediamo le consulenze, magari mi ricredo :)
a.merenda:
Eccoci quà: fatto.
Sul problema della "resa potenziata".
No c'è nulla di strano/illegale etc. E' solo un fatto tecnico. Il problema sta nel'eventuale sovraccarico che comporterebbe la rottura della cella fotovoltaica. La soluzione può essere rappresentata dall'istallazione di un c.d. salvavita.
TUTTAVIA questi discorsi stanno a zero.
Il meccanismo/business fotovoltaico, infatti, funziona più o meno così:
Esistono tre soggetti: l'Utente (consuma l'energia) il Gestore dei servizi elettrici (di seguito GSE - www.gse.it) e il distributore di energia (Enel, Eni, Edison, Sorgenia etc. etc. - liberalizzazione del mercato dal 1° gennaio 2008 tramite decisione dell'Ue recepita all'interno del c.d. "pacchetto Bersani" sulle liberalizzazioni)
L'utente piazza il proprio impianto e comincia a produrre energia (di giorni perchè di notte non funziona)
Il quantitativo dell'energia che può produrre è equivalente al proprio fabbisogno + un eventuale 30% in più da rivendere al gestore (GSE)
il GSE, appunto, è quello che compra la tua energia e ne quantifica il costo accreditandotelo sul tuo conto corrente con cadenza settimanale/15ennale (mas o menos)
Nel frattempo si continuano a pagare le bollette al distributore X defalcando la quota di energia autoprodotta istantaneamente per mezzo del pannello fotovoltaico (in sintesi: quando battono i raggi solari)
Dunque: se un'attività imprenditoriale ha bisogno della luce di sera si troverà pressappoco in questa situazione:
continua a pagare la bolletta che pagava prima MA gli viene accreditata una quota di denaro corrispondente all'energia prodotta secondo il proprio fabbisogno energetico stimato dai tecnici ex ante (tot KWp)
Viceversa: se si consuma l'energia che si produce al momento stesso della sua erogazione la bolletta si azzera (con piccole fluttuazioni sia in attivo che in passivo come potete immaginare)
Il discorso non finosce quì. Ci sono tante altre questioni come il: conto energia, scambio sul posto, tariffe incentivanti, insensità dei raggi, concorrenza sul prezzo, prestiti bancari, finanza agevolata etc. che vanno affrontate con calma.
In bocca al lupo
a.merenda:
sull'articolo della provincia. L'ho riportato solo perchè mi è passato sott'occhio.
Io consiglierei ai privati tendere alla "proprietà del pannello fotovoltaico" senza affitti vari ed eventuali. Ma capisco che la redditività immediata data dal mancato pagamento della bolletta della luce fa gola a tanti, specie se in caso di necessità.
Il punto è questo: adesso è il momento di rivolgersi a persone serie, competenti e credibili poichè se il pannello dura 20/25 anni è uno degli investimenti più redditizi che ci sono (considerando la percentuale di rischio bassa data dal collaudo di una tecnologia trentennale)
Tutto il gioco sta nel sistema del finanziamento. Ci sono quelli che daranno buoni consigli e quelli che passeranno clienti solo per lucrarci su.
Accettasi info rilevanti. Sono la nostra vera ricchezza nell'economia che verrà.
Luca:
--- Citazione da: Tito - 11:05:20 am, 20 Febbraio 2010 ---Eccoci quà: fatto.
Sul problema della "resa potenziata".
No c'è nulla di strano/illegale etc. E' solo un fatto tecnico. Il problema sta nel'eventuale sovraccarico che comporterebbe la rottura della cella fotovoltaica. La soluzione può essere rappresentata dall'istallazione di un c.d. salvavita.
TUTTAVIA questi discorsi stanno a zero.
--- Termina citazione ---
Scusa ma continuo a non capire...
La cosa strana sta prima di tutto nel dare la soluzione (salvavita) di un problema (sovraccarico) che non si sa da dove si originerebbe se non dai differenti schemi di collegamento che (a detta loro!) consentirebbero quel 60% di resa in più che viene (sempre e solo da loro) sbandierato.
Visto che tu stesso dici
--- Citazione da: Tito - 11:05:20 am, 20 Febbraio 2010 ---No c'è nulla di strano... etc. E' solo un fatto tecnico.
--- Termina citazione ---
ti chiedevo quale fosse la "tua" impressione sulla questione e soprattutto lumi riguardo all'incremento di efficienza.
Ovvero: da dove deriverebbe secondo te questo incremento?
a.merenda:
Ad occhio penso che se colleghi in serie o in parallelo cambia la modalità e l'intensità con la quale l'energia può essere trasformata e trasferita alla rete (ovvero quanta energia dovrà pagarti il GSE e soprattutto il fatto che un quantitativo di energia X la si può produrre con un esborzo iniziale minore)
Se uno dei due metodi consente un maggiore flusso automaticamente si avrà un possibile problema di sovraccarico. Quindi bisogna che si stacchi per evitare la rottura (salvavita o simili).
Ripeto questa è l'impressione che ho avuto. Ci vorrebbe l'intervento di un tecnico per.... "illuminarci" ;D
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