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SE LA SPACCATURA FARA' VINCERE LA DESTRA.

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Sergio:


La politica di un paese piccolo come Sortino non si dovrebbe mai ridurre a questo. Il partito di maggioranza, o almeno quello che dovrebbe essere di maggioranza, è zitto, nascosto, diviso. E se è vero che la destra vince solo per l’incompetenze momentanee della sinistra e non per merito politico, non c’è da meravigliarsi se arriverà il giorno in cui gli «urlatori e stampisti» arriveranno al governo di Sortino (non per forza sarà un danno). Ma il cielo è pieno di nuvole, altro che più blu. E il PD di Sortino pieno di correnti politiche spesso contrastanti non per “plurideologia”, bensì per vecchi rancori che ne lacerano le fondamenta unitarie.
Spataro, Blancato e Mollica vs Brunetto e Terranova. Ecco come si è spaccato il partito d’ amministrazione.  Ma se questa classe dirigente è impegnata in discussioni superflue e si scorda del compito principale, chi ascolterà i consiglieri di maggioranza Palì, Mosca, Giaccotto…? Ecco giustificati, ma non troppo, gli applausi ai vari consiglieri Tabacco, Gigliuto-e-co.                       

Il 28 di Marzo il PD sortinese eleggerà il nuovo presidente.                                                                                                     

Brunetto andrà all’Alleanza Per Italia?(si c’è anche a Sortino). Sarebbe una rottura ulteriore, una altro gioco politico che non premierà la sinistra di questo paese. PD non vuol dire Partito Dispersivo, ma qualcuno questo non l’ha capito… E allora si lascia spazio ad una destra forse non più concreta o capace, ma sicuramente più sveglia ad approfittare del momento di difficoltà, che è ora di superare.  E se la “mozione” Spataro, chiamiamola così, e quella Brunettiana fossero unite, se il PD di Sortino ascoltasse i suoi consiglieri, se si riuscisse a creare un’ armonia interna, forse non ci sarebbe nulla più da urlare per Bongiovanni, non ci sarebbe niente da applaudire per Gigliuto, non ci sarebbe più bisogno di maschere catanesi da esporre in consiglio per la Pispisa…

a.merenda:
Si evince da questo intervento la tua amarezza per le vicende che i "democrats" stanno attraversando.
Tuttavia mi sento di dirti una cosa.

E' giusto, da un punto di vista giornalistico, riportare i fatti senza far trapelare il proprio "tifo". Questo perchè sai meglio di me che non esiste il bene a sinistra ed il male a destra.

Il punto è soffermarsi sulle storie degli uomini e donne che danno vita a dei movimenti politici, a delle idee.

Adesso, fermo restando che ognuno è libero di supportare, criticare, biasimare chicchessia (a patto che no si scada nell'offesa personale) mi sembra proficuo dibattere sul tuo intervento riguardo il concetto di unità d'intenti che dovrebbe esserci tra chi condivide una visione "quanto più condivisa possibile" delle cose.

Ti chiedo, allora questo (ti giuro che non conosco la risposta)..

E' giusto parlare di bipolarismo in un paese di 9000 anime?

(premetto che lo condivido su scala nazionale)

Sergio:
A mio avviso è giusto dal momento in cui non si è più parlato di liste civiche formate da cittadini lontani dai partiti "nazionali". A Sortino viviamo il bipolarismo ormai da 3 anni. E si può dire che io ho sempre vissuto questo sistema politico. E' giusto parlare di bipolarismo anche in una realtà locale come la nostra, dove qualcuno potrebbe pensare che la contrapposizione di due blocchi distinti non serve a molto, per me è un sistema che funziona e se ben "costruito".



--- Citazione da: Tito - 18:56:57 pm, 07 Marzo  2010 ---E' giusto, da un punto di vista giornalistico, riportare i fatti senza far trapelare il proprio "tifo". Questo perchè sai meglio di me che non esiste il bene a sinistra ed il male a destra.

--- Termina citazione ---
Questo non era un articolo giornalistico, ma un commento personale e quindi il tifo, se ce ne è, ci sta tutto ;D

a.merenda:
Molto interessante questa presa di posizione anche sulle realtà locali (riguardo il bipolarismo intendo).


In effetti è uno strumento attraverso il quale si può garantire una maggiore chiarezza alla cittadinanza dal momento in cui chi aderisce all'una o all'altra parte riconosce implicitamente una "scelta di campo" (uno dei pochi motivi per cui dovremo, forse in futuro, ringraziare Berlusc-Veltr-oni.)

Una cosa, però, mi preme sottolinearla.

In un paese come il nostro credo legittimo impiegare, qualora ve ne fosse l'opportunità, elementi che idealmente non condividono l'ideologia ma che sul piano sostanziale si trovano d'accordo sulla visione di Sortino in una prospettiva di sviluppo di medio periodo.

Quindi la domanda è: escludendo i casi mero opportunismo politico è giusto che una maggioranza (per ipotesi di sinistra) si avvalga di amministratori con ideologia differente qualora condividano il programma di governo del territorio, con annesse strategie di sviluppo?

E' implicito il fatto che l'eventuale "reclutato" non possa appartenere integralmente allo schieramento avverso (per chiare ragioni di strategia politica). Si tratta pittosto di individui che, nel caso odierno, pur avendo votato Berlusca a livello nazionale vengano identificati come buoni amministratori anche a seguito di una compagine politica differente a livello locale.

A Sortino esiste un equilibrio di questo tipo ma non credo che le ragioni del reclutamento siano basate sulla meritocrazia.
L'Unione fu eletta grazie 3 elementi provenienti dall'udc salvo poi liberarsene.
Dal punto di vista dell'opportunismo politico si è rivelata una scelta vincente (senza i loro voti gli schieramenti stavano alla pari) ma da quello sostanziale?
Cosa ne è venuto a distanza di tre anni?

Fragilità programmatica direi. Un barcamenarsi tra equilibri e geometrie variabili con un grosso partito al centro (la strategia della Dc di una volta).
Ora, il grosso partito (il PD) sta subendo forti pressioni interne, pertanto le opzioni sembrano tre (a parte la caduta):

-ingresso di nuove forze politiche e spostamento dell'asse verso il centro (mi riferisco ad Alleanza per l'Italia e/o Udc)
-ricompattamento dell'Unione con sostituzione di assessori che hanno creato i tanti maldipancia tra consiglieri di maggioranza attraverso la nomina di amministratori dotati di comprovata autorevolezza.
-governo/giunta istituzionale, ovvero, tutti sulla barca!



Dall'altra parte la destra non sta mica a guardare e, giustamente, preme affinchè le sorti amministrative sortinesi ricadano sulle sue mani.

Tu come la vedi?




Sergio:



--- Citazione ---In un paese come il nostro credo legittimo impiegare, qualora ve ne fosse l'opportunità, elementi che idealmente non condividono l'ideologia ma che sul piano sostanziale si trovano d'accordo sulla visione di Sortino in una prospettiva di sviluppo di medio periodo.
--- Termina citazione ---
Certo il bipolarismo come sistema politico prevede la divisione ideologica ma sarebbe bello se qualche amministratore riuscisse ad imbarcare anche un avversario ideologico e non sostanziale senza secondi scopi come quelli di riacquistare la maggioranza in consiglio. Quindi rispondo alla prima domanda: si è giusto.


--- Citazione ---Dal punto di vista dell'opportunismo politico si è rivelata una scelta vincente (senza i loro voti gli schieramenti stavano alla pari) ma da quello sostanziale?
Cosa ne è venuto a distanza di tre anni?
--- Termina citazione ---

Questa è la confutazione della tesi che è difficile che una amministrazione "bipartisan" riesca a durare a lungo. L'UDC per me doveva, a Sortino come in Italia, restare a destra, insieme a Parlato e co.


--- Citazione ---Ora, il grosso partito (il PD) sta subendo forti pressioni interne, pertanto le opzioni sembrano tre (a parte la caduta):

-ingresso di nuove forze politiche e spostamento dell'asse verso il centro (mi riferisco ad Alleanza per l'Italia e/o Udc)
-ricompattamento dell'Unione con sostituzione di assessori che hanno creato i tanti maldipancia tra consiglieri di maggioranza attraverso la nomina di amministratori dotati di comprovata autorevolezza.
-governo/giunta istituzionale, ovvero, tutti sulla barca!
--- Termina citazione ---

-L'ingresso di nuove forze politiche abbiamo già visto che non funziona per molto (oltre il caso dell'MPA Sortinese) e lo stesso vale quindi per il tutti sulla stessa barca ad inciuciare per poi non risolvere niente.
-La seconda alternativa è assolutamente la migliore: nuova giunta, mantenendo chi ha saputo lavorare fin ora, se ce ne sono...

In sintesi io non snobbo assolutamente la concenzione di fare politica a livello locale con persone ideologicamente opposte ma sostanzialmente molto simili... il problema è che si deve trovare un equilibrio che non sia quello di poter mantenere o meno la maggioranza o ricevere più consenso degli elettori con giochetti politici (vedi UDC prima, MPA poi), ma mantenere un equilibrio di buon governo... Ma naturalmente questa è come la definiresti tu una utopia, lontana, molto lontana...

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