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Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari

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luciano ferla:
Gentile dott. Guzzardi. La ringrazio per il suo invito a non mollare in questo continuo andirivieni di battute. Anche se la discussione è stimolante rimaniamo tutti ostaggio delle nostre posizioni. E poi come ho detto prima non ho la capacità di reggere i suoi ritmi per la mancanza di tempo, che lei, invece, mi pare di capire, abbia in abbondanza. Metto le mani avanti e dico che parto sconfitto in partenza, con lei sarà impossibile pensare di avere la possibilità di spuntarla.
Veda, lei stesso nei ragionamenti che fa, tutti ben supportati, auspica questo e quello, copiare da questo o da quel parco e così via. La verità è che né lei né io, e ho paura né il mio né il suo sindaco, avremo nelle fasi decisive, potere contrattuale tale da trasformare gli auspici in concretezza. E questo lei lo sa meglio di me. Solo che per lei, il cui obiettivo principale è la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, questo è un aspetto irrilevante o al massimo secondario. Per chi invece, le cui sorti sono legate alla riuscita  della programmazione del parco questo non è irrilevante.
Mi permetto di cogliere l’invito che viene rivolto ad Enrico Tomasi. Io la mia idea alternativa al parco ce l’ho, ed è la seguente.
Posto che il nostro territorio necessita e merita uno sviluppo socio economico, da più parti auspicato, si potrebbe iniziare così:
Tutte le amministrazioni locali di comune accordo elaborano un piano strategico di sviluppo, fondato sul paesaggio,  il territorio e la sua valorizzazione, all’interno del quale tutte le forze economiche sono coinvolte. Si tratterebbe di uno strumento flessibile che lascerebbe spazio decisionale e operativo alle singole autonomie locali (i comuni) mantenendo la capacità di decidere operativamente di ciò che bisogna fare del proprio territorio funzionalmente al piano di cui sopra. Ogni singola amministrazione sarebbe libera di gestire il proprio territorio affidando alla propria pianificazione gli strumenti di sviluppo che i cittadini utilizzerebbero per realizzare le proprie attività anche in funzione del e per il territorio. Un piano flessibile che si adatti e si corregga nel tempo in funzione delle mutate esigenze e condizioni socio-economiche e che all’occorrenza verrebbe modificato e migliorato.   
Per forza ci deve essere il parco che accentrerebbe sui suoi organi tutto il potere e la gestione del territorio mettendo ai margini la comunità locale?
Non possiamo far tesoro del nostro territorio così com’è? La sua bellezza e il suo aspetto muterebbero per il solo fatto di chiamarsi con l’altisonante nome di parco nazionale degli iblei? Per caso io o lei affacciandoci sugli incomparabili scenari del nostro territorio subiremmo un diverso fascino sapendo che quello che guardiamo si chiama parco? Suvvia non facciamoci incantare dalle parole e suggestionare dai sogni pur belli e nobili che siano. Se il nostro territorio è sfuggito allo scempio degli anni ’60 e ’70 possiamo ben sperare che, pure con il nostro contributo e grazie anche ad una mutata coscienza collettiva, che già c’è, continui a rimanere quello che è ma funzionale ai bisogni della gente che ci abita. 
Con il parco, metti che domani un gruppo di giovani imprenditori, poniamo caso di Buscemi, che vogliono realizzare una loro idea e hanno bisogno di uno spazio ove collocarsi, a chi si rivolgeranno? Al comitato del parco all’interno del quale è vero c’è pure il loro sindaco, ma che rappresenta una voce minoritaria in un consesso di una ventina di soggetti, e che a sua volta conta per 5 dodicesimi nel consiglio direttivo dell’ente parco? Sicuramente gli si risponderà che devono localizzare la loro iniziativa nella zona D del parco, che oggi è nella mente di Dio e domani magari si troverà a 50 km da casa loro, che probabilmente dovranno aspettare che arrivino i soldi per le urbanizzazioni dell’area, il cui progetto è stato affidato a qualche professionista iscritto nella lista dei clienti del partito del Ministro dell’ambiente, e così via. Oggi invece il sindaco di buscemi se gli si prospetta una cosa del genere, individua all’interno del territorio comunale una zona adatta, chiede al consiglio comunale una variante al PRG, se la fa approvare dalla regione, espropria l’area e la dà in concessione ai soggetti richiedenti, come si fa in tutta Italia.   E poi, ma non lo avete capito che soldi fra poco non ce ne saranno nemmeno per la sanità, per le pensioni e altri settori di interesse primario, e pensate di avere la speranza dell’arrivo di tutti i finanziamenti previsti dalla legge ma sempre meno stanziati?

enrico tomasi:

--- Citazione da: pinoguzzardi - 06:01:10 am, 06 Luglio  2010 ---Egregio sign. Tomasi,

stante quel Suo riferimento agli struzzi ed alla loro sostenuta abitudine di mettere il capo sotto la sabbia non ho afferrato quali siano le occasioni da me non sprecate.

Ma la colpa sarà sicuramente mia rispetto a  questa difficoltà nel  " capire" il Suo pensiero.

Per fare l'imprenditore è sicuramente vero che necessitano idee, grinta, professionalità, costanza d'impegno, dedizione e fantasia, l'età è solo un limite oggettivo e non certo un fatto ostativo, mentre è sicuramente essenziale il " mercato".

Un territorio che riesce a sfruttare le potenzialità che ha in termini di bellezze paesaggistiche crea sicuramente possibilità economiche, " domanda", ed è per questo che ritorno su quel concetto: "abbiamo l'obbligo di interessarci affinchè i nostri giovani non abbandonino il nostro bellissimo territorio" ed un Parco nazionale ne potrà essere l'occasione.

Non sarà certo la panacea ma la considero una speranza, soprattutto per i piccoli paesini del comprensorio ibleo.

Ma se Lei ha una altra idea alternativa per lo sviluppo ne faccia oggetto di esternazione e ne discutiamo.



                                                                                                                               pinoguzzardi

--- Termina citazione ---

dottor guzzardi, le bellezze paesaggistiche del nostro territorio sono una realtà a prescindere dal parco, sfruttarne le loro potenzialità mi pare non debba essere cosa tanta diversa.

chi vuole creare mercato in uno stato liberale, fare l'imprenditore perchè ricco di quegli "attributi" su cui concorda con me, di solito lo fa con la consapevolezza di rischiare tempo e denaro proprio, lei mi pare non voglia partire da questo concetto, difatti fonde il suo discorso su soldi pubblici, suggerimenti e auspici che in astratto sono rivolti a figli o nipoti, chi sa.

in genere chi intuisce o crede in un potenziale mercato, vuole arrivare per primo, non aspetta "cofinanziamenti", ne tanto meno chi li riceve diventa imprenditore.

vede dottor guzzardi, le sembrerà banale e ripetitivo, ma la mia idea di sviluppo (a 360°), lei la chiama alternativa, è rappresentata dalla capacità di sapersi costruire delle opportunità, senza aspettare suggerimenti altrui, ne danari pubblici.

pinoguzzardi:
Il sindaco di Buscemi, qualora " un gruppo di giovani imprenditori abbia bisogno di uno spazio per realizzare una loro idea", nel caso in cui questo spazio non sia stata già individuato nel PRG, proporrà al Consiglio Comunale una variante allo stesso, e se tale variante è conforme ai principi ed alle regole che il territorio si è dato tramite il Piano del Parco, che sarà stato precedentemente  promulgato dalla Regione d'intesa anche con il Comune di Buscemi ( art. 12, comma 4, L. 394/91) a quei giovani sarà consentito svolgere la richiesta attività.

Ciò con riferimento alle " aree di promozione economica e sociale " che non possono non comprendere le aree di espansione urbanistica, commerciale  ed artigianale . 

Non ho mai sostenuto che l'iniziativa privata debba essere " cofinanziata", al limite il termine corretto è " incentivata".

Ho sostenuto invece, riprendendo le norme contenute nella legge quadro:

* " la comunità del parco promuove le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale della collettività" e ciò tramite un " piano pluriennale economico e sociale";

* " ai Comuni ed alle Provincie il cui territorio è compreso entro i confini di un parco nazionale è attribuita priorità  nella concessione dei finanziamenti pubblici finalizzati al restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore strorico e culturale, recupero dei nuclei abitati rurali" e...... così via come elecati all'art. 7 della citata legge.

E la medesima prelazione viene attribuita ai privati che intendono realizzare iniziative produttive qualora quei finanziamenti, indipendentemente dalla "questione parco", siano di per sè destinati ai privati in generale. 

Ho parlato invece di " mercato" e di " domanda".

Un territorio il quale, grazie alla sue bellezze naturali oltre che architettoniche ed archeologiche, viene frequentato dai visitatori " fuori porta" più di quanto avviene oggi, e sarà questa una importante funzione dell'Ente Parco assumendo le idonee iniziative, apporta " domanda" di beni e di servizi che l'imprenditoria locale non dovrà lasciarsi scappare in termini di " offerta".

Così come per una agricoltura " d'eccellenza", ove già la " domanda" esiste in tutto il terriotrio nazionale con la conseguenza che bisognerà adeguare " l'offerta" con prodotti tipici del " Parco degli Iblei", magari recanti tutti  il medesimo marchio e con una operazione di " marketing" coordinata ed assistita  proprio dall'Ente Parco. 

Sovente, con il mio amico Marcello, guardando la valle dell'anapo, nella parte delimitata ad est dal colle S. Nicolò ed ad ovest dai tre poggi, " i poi", abbiamo " sognato"  una valle tutta impiantata a vigneti di qualità, a cura di impenditori nazionali del settore che stanno investendo in Sicilia, ed un Ente di promozione economica quale è, anche, un Ente parco si potrebbe fare promotore di una tale iniziativa anche nel rispetto della tradizione atteso che tutta la zona era vocata a vigneti prima del flagello della fillossera.

Quel monello del mio amico, l'ultima volta che è venuto a trovarmi in campagna non solo  per "assaggiare" il vino della mia piccola vigna familiare, ha cambiato opinione: propende per un vasto campo di golf atteso che la figlia Ludovica è una grande promessa del golf europeo!     


                                                                                                                             pinoguzzardi
         

enrico tomasi:
non ho capito cosa significa incentivare con fondi cofinanziati...

pinoguzzardi:
Se una norma dello Stato prevede che una iniziativa privata è opportuno " finanziarla", stante le sue caratteristiche che attengano ad un progetto incentivante più generale e nell'interesse di tutti stante la particolare pecularietà, è sempre meglio averne la " prelazione".

Non le pare?


                                                                                                                              pinoguzzardi

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