Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari
enrico tomasi:
--- Citazione da: Vincenzo Cascone - 13:29:16 pm, 08 Giugno 2010 ---sarò telegrafico
.... autoanalizzatevi stop non so se l'autoanalisi puo' servire stop meglio un esperto freudiano, meglio ancora lacaniano
--- Termina citazione ---
maestro, la rivoluzione è lei!
cherumubeddi:
Salve!!!!
da semplice cittadino ho osservato con attenzione il video e letto l'articolo del quotidiano di siracusa.... ebbene! Un tale conosciuto nel forum direbbe: "Chi? legambiente? Tutti comunisti!!!"
Se non ho capito male, riconoscendolo poi nell'articolo di giornale, il primo signore che ha preso parola con la giacca nera è il Cascone, vero?
Signor Cascone, io non la conosco e non ho avuto modo di vedere il suo filmato; però dal video ho potuto constatare che Lei, in più di due occasioni è stato zittito da persone che hanno fatto "sistema" con le proprie mani e sudore e sacrifici; parlo dell'allevatore. Non ha avuto la forza di replicare e si rifuggiava nei signori seduti al tavolo dei relatori... questo è evidente (non è che non ci crede neanche Lei?)
Il discorso di non costruire più case, la dice lunga, più dei titoli e lauree che si ritrovano alcuni personaggi...
come dire e come dicevano alla fine del video:"si devono aggiungere altri carabinieri che controllino i carabinieri...".
Non ho visto, per come riporta invece l'articolo, tanta gente entusiasta della serata anche perchè si sà, le persone presenti in maggioranza sono amici e persone vicine a chi ha organizzato il convegno.... (come il signore con la barba...) è e v i d e n t e ! ! ! !
Chi parla con la verità in mano affronta tutto e tutti ma tante domande son rimaste inevase...
chi semu beddi!
Luca:
Aggiungo un articolo tratto dal quotidiano "La Sicilia" (edizione del 06/06/2010 , Siracusa, pag 35)
Parchi d'Italia a confronto Buscemi
In un convegno l'esperienza dell'Abruzzo e delle Cinque terre. Polemica senza fine per gli Iblei
Buscemi. Ancora un convegno sul Parco degli Iblei. Stavolta l'incontro, con dibattito, si è svolto a Buscemi. All'incontro ha partecipato anche il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, mentre con il presidente del Parco nazionale delle Cinque terre si è avuto un collegamento in teleconferenza. Hanno organizzato il convegno è stata la Rete museale etnografica iblea e il Comitato promotore Parco degli Iblei».
Rosario Acquaviva, direttore del museo di Buscemi, si è soffermato sullo scopo di portare chiarezza su un problema dibattuto da quattro mesi, cioè da quando il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, annunciò l'istituzione del Parco nazionale degli Iblei.
Da parte dei rappresentanti del Comitato promotore del Parco degli Iblei è stata evidenziata la proposta che prevede, come ha ribadito il naturalista Paolo Uccello, di limitare le zone più vincolate (A e B) ai soli demani forestali, ai Sic (Siti d'interesse comunitario) e alle Zps (Zone a protezione speciale), senza modifiche ai vincoli esistenti. Nella restante parte del territorio contenuto nel Parco, pari a circa il 90% di tutta la superficie (zone C e D) la proposta del comitato comporta vincoli all'attività edilizia identici a quelli già esistenti, quindi gli imprenditori agricoli potranno costruire tutte le strutture e gli edifici funzionali alla coltivazione del fondo, all'allevamento degli animali, alle loro esigenze abitative e alle attività agrituristiche.
«Per di più - ha detto Paolo Uccello - abbiamo proposto che nella zona D vengano permesse anche attività industriali, cosa che darebbe margini di ampliamento alle zone industriali della provincia.
Il direttore del Parco degli Abruzzi, Vittorio Ducoli, ha fatto rilevare che il parco della sua Regione è stato ampliato gradualmente, fino all'attuale estensione di 50 mila ettari. Da qui il commento del presidente provinciale dell'Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Paolo Amenta: «Il Parco degli Abruzzi è arrivato a 50 mila ettari in quasi 100 anni. Qui in una settimana si vuol realizzare un parco di 200 mila ettari».
P. M.
Vincenzo Cascone:
chisemu beddi! Ma davvero!
Finisce il documentario, il signore si alza e mi chiede: "e questo cosa c'entra col parco?"....E io rispondo "è il territorio", e lui continua "che c'entra il territorio col parco?". Questa domanda non la imbarazza? A me si! e tanto. A quel punto avevo si bisogno di aiuto....
Zittito? Altro esempio: ci si chiedeva di come creare profitto con le risorse locali, o meglio con la territorailità. Ho fatto l'esempio del caciocavallo, formaggio generico degli iblei, senza regolamentazione e che ha un determinato valore, generico anch'esso. Non appena lo si vincola. tramite una certificazione, una tutela e un DISCIPLINARE DA OSSERVARE, il generico caciocavallo diventa il RAGUSANO DOP, principio di protezione e di continuità di determinate caratteristiche nutrizionali e organolettiche. Lo stesso formaggio viene venduto al triplo e crea mercato (voi palazzolesi date il vostro latte di alta qualità a conosorzi produttori di ragusano). E concludevo "applicate questo meccanismo al territorio. Prima generico e poi tutelato. L'appeal, il marketing territoriale, aumenta la propria efficacia se in un determinato territorio si rende manifesto il principio di tutela, dell'ambiente in questo caso". Non è che chi voglia continuare a fare cacio cavallo non lo puo' fare, lo fa, ma non lo potra' vendere al prezzo del ragusano. Al che mi si risponde che non capivano. Questo e' zittirmi? Un ultima cosa: costruire palazzi che non servono a nessuno (a RAgusa abbiamo posti per 350.000 abitanti, per una popolazione di 70.000, l'inerzia affaristica della concessione edilizia produce mostruosità aberranti) significa letteralmente mangiarsi fette di territorio in maniera irreparabile. La polemica nasceva sulla possibilità di dirottare il cantiere edile in una funzionalità più restaurativa dei numerosi ruderi che la nostra civiltà contadina ha lasciato come carcasse disseminate sul territorio. Nella legge quadro è prevista e incentivata l'adozione di tale misure. tutto qua.
Luca:
Premetto che pur essendo contrario all'istituzione di questo parco delineato dallo stato attuale delle "proposte",rimango invece favorevole alle politiche di salvaguardia e all'istituzione di un parco( frutto di scelte oculate e condivise) in cui gli Iblei possano in qualche modo riconoscersi.
Suppongo ci sarebbe molta gente favorevole a "costruire" un parco,forse in numero pari a chi ha l'impressione di "subire" un parco
@Vincenzo Cascone
Vorrei porle due domande,forse ingenue ma spero vorrà rispondermi ugualmente:
Se non mi sbaglio i disciplinari che regolamentano le produzioni DOP,ecc... presentano i limiti territoriali entro cui è possibile avere la certificazione del prodotto. Considerando che ha appena citato il caso del Caciocavallo (ma potrebbe anche trattarsi del miele di Sortino,anche se gode di un'altra certificazione),che lei sappia,sarebbe possibile produrlo in tutto il Parco secondo le vigenti norme e con le mappature proposte?
Da entrambe le parti,favorevoli e contrari,si parla di territorialità, mi chiedo,quale potere hanno gli enti locali sulle scelte future?
Ovvero: se gli enti locali non hanno effettivo potere (vincolante) sulle scelte inerenti il Parco,come si può parlare di "territorialità"? Non ritiene che il parere delle realtà locali dovrebbe essere vincolante?
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