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LA STRANA AMNESIA DEL CONSIGLIERE PROVINCIALE
enrico tomasi:
no no, a me basta la sintesi, tranquillo!
poi, non deve convincere me, io non sono un suo potenziale elettore, spero che sia riuscito a convincere chi legge da Sortino, ad accumulare altra fiducia!
per quanto riguarda il signor spataro, mi pare sia intervenuto unicamente per correggere un suo errore grammaticale, dando atto nel farlo, di sconoscere i fatti di storia di cui parlava...suppongo il tutto si commenta da se, non crede?
certo che se dovesse esporre sul forum le sue concretezze di amministratore, allo stesso modo, in cui ha cercato di dare a lei delle lezioni di grammatica, non meriterebbe un "minimo di pubblico riconoscimento"!
ps: non ho ancora ben capito cosa lei intende per fatti concreti, io a tale proposito ho le mie idee che sono sicuramente diverse dalle sue. stia sicuro comunque che oltre alle belle parole da filosofo comunista qui, di tanto in tanto qualcosa di consistente riesco a realizzarla anche io
e.t.
a.merenda:
Andiamo bene ragazzi.
Il re è nudo insomma. In sintesi siamo governati da "filippine mediatiche di ciceroniana memoria".
Sembra la versione al femminile di un Berlusca post moderno dal sapor d'Oriente.
Ma dico io: pretendete forse di far credere alla gente che la politica degli ultimi anni (mi riferisco all'andazzo generale ovviamente) si sia basata sullo spirito di servizio nei confronti del popolo? Su, via. Non giocate a chi è "più buono dell'altro".
Considerando, pertanto, che la valutazione di un qualsiasi lavoratore deve basarsi sulle modalità attraverso la quale esprime la propria arte direi che è giunto il momento di gettare la maschera.
Diamo un senso alla parola reputazione. Ed il termine responsabilità? Vi piace?
Lo spirito di "opposizione a prescindere" (o meglio in nome del potere) è noto tra gli ultraindividualisti siciliani (sia di destra che di sinistra). Ognuno impegna le proprie energie nel perorare la propria causa, il proprio vessillo, la propria divisa.
Il resto del popolo non conta. Serve solo scomodarlo al momento delle elezioni. Di contro i cittadini rispondono pretendendo "il favore", la moneta di scambio, il do ut des sacrificando la dignità in nome del cinismo del quieto vivere. In nome di una presunta sagacia figlia dell'ignoranza più ottusa che fa dire: "io sono più furbo di te caro politicante".
Un circolo vizioso terrificante.
Su, via, ragazzi. Non fatevi ricordare dalla bella Sortino come gente di cui non possa dirsi degni. Cercate di lavorare per il bene del popolo. Cercate di guardare più in la del vostro naso.
Capisco che è molto faticoso sforzarsi di trovare delle soluzioni a problemi complessi. Capisco che sia più semplice fondare i propri interventi sull'invettiva o sullo sfottò.
Quel che non capisco è come si riesca a guardare in faccia la gente per strada. Come, la coscienza, non morda le viscere di chi crede di sapere tutto ed invece non riflette, non si sofferma a pensare a quanto male diffonda l'inadempienza, l'ignoranza, la superficialità del potere.
Ma lo so già, sono solo un idealista. Uno che crede che il popolo si riscatterà. Uno che pensa che un giorno, guardandoci negli occhi diremo: "ce l'abbiamo fatta! Adesso l'Italia è un paese in cui si può vivere una vita degna e la Sicilia è stata in prima fila in questa battaglia culturale".
Solo in quel momento saremo orgogliosi di noi stessi. Solo allora potremo pensare ad un futuro migliore fondato sulla coesione e sul lavoro. Solo quel giorno la Sicilia potrà brillare in tutto il suo splendore, come un tempo.
enrico tomasi:
sono pienamente d'accordo con te spaventa...sarà che tra filosofi comunisti e idealisti sognatori ci si capisce! ;)
forse urgono piccole rivoluzioni culturali più che partiti e politica.
ogni problema sociale va risolto socialmente. la politica può contribuire alla soluzione di questi, ma non può esserne determinante.
troppo spesso la politica viene perpetrata come l'arte di salvaguardare la nostra società, lasciandola però così com'è,
e su questo topic ne abbiamo un piccolo ma classicissimo esempio.
Troppo spesso non si da nessuna rilevanza di quanto peso abbia il rapporto sociale umano ai fini del rinnovamento della società stessa.
Nello Bongiovanni:
La politica è una scienza e anche una pratica che ha come obiettivo il bene della comunità. Il vero politico è quello che si propone di rendere gli uomini virtuosi attraverso l'obbedienza alle leggi. Tuttavia il genere di vita a cui si dedica è ispirato alla ricerca degli onori ed è diverso dalla vita contemplativa. Scopo della politica è anche ricercare qual è la costituzione migliore della città. L'attività politica deve essere esercitata solo dagli uomini liberi.
Ecco io mi riconosco sul vero termine della politica.
Chi invece vuole denigrare la politica perchè vuol fare filosofia per non far niente, si accomodano pure nei palazzi della cultura italiana per portare la nostra PATRIA indietro negli anni.
--- Citazione da: Enrico Tomasi - 23:47:30 pm, 02 Dicembre 2009 ---sono pienamente d'accordo con te spaventa...sarà che tra filosofi comunisti e idealisti sognatori ci si capisce! ;)
forse urgono piccole rivoluzioni culturali più che partiti e politica.
ogni problema sociale va risolto socialmente. la politica può contribuire alla soluzione di questi, ma non può esserne determinante.
troppo spesso la politica viene perpetrata come l'arte di salvaguardare la nostra società, lasciandola però così com'è,
e su questo topic ne abbiamo un piccolo ma classicissimo esempio.
Troppo spesso non si da nessuna rilevanza di quanto peso abbia il rapporto sociale umano ai fini del rinnovamento della società stessa.
--- Termina citazione ---
a.merenda:
Direi che la filosofia non denigra la politica. Semmai la ama, la cura, la difende.
Sull'idealismo invece penso si tratti di "troppa ingenuità". Ma tant'è, a me piace essere così alla faccia dei benpensanti e di chi sentenzia "munnu ha statu e munnu è".
Detto questo a me pare che rispetto alle parole di Aristotele da te citate (se non erro) ci sia un piccolissimo problema di coerenza interna con la formazione politica in cui ti riconosci.
Con questo non voglio mancare di rispetto a tutta la gente onesta che milita nel PdL. Voglio solo dire che avete "una testa che fa puzzare tutto il resto del pesce".
Rinpinguare gli scranni parlamentari con veline e quat'altro non esprime proprio il senso di "rendere virtuosi attraverso il rispetto delle leggi".
Tra le altre cose, poi, la filosofia liberale (anche se preferisco quella libertaria) a sostegno del vostro movimento/partito/popolo mette le radici in un'idea di Stato che fa leggi di carattere generale, in sostanza pone dei paletti etico-politici a tutti gli atteggiamenti che si ritengono "non virtuosi" (queste sono le vostre radici filosofiche)
Un governo che, invece, interpreta la propria missione come una sorta di pompiere che deve correre di quà e di là per spegnere i diversi focolai sociali e/o economici non mi pare possa definirsi "virtuoso".
Ti chiedo: per te la responsabilità è una virtù? Cosa ne pensi delle posizioni interne al tuo gruppo politico? Sai che Socrate si fece condannare perchè, pur essendo consapevole che si trattava di un complotto, asserì che mai sarebbe andato contro la legge per non dare il cattivo esempio?
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