Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari
pinoguzzardi:
Egregio sign. Enrico Tomasi,
non è certo con l'economia assistita che si sviluppa un territorio ed in questo sono assolutamente d'accordo con Lei.
Non mi sembra però che le norme previste dalla legge quadro delle aree protette abbiano i crismi dell'assistenzialismo di Stato.
Tutt'altro.
Il recupero dei centri storici, dei nuclei abitati rurali, le opere finalizzate al risanamento dell'acqua, dell'aria e del suolo, la promozione di attività tradizionali artigianali ed agro silvo-pastorali, lo sviluppo del turismo proprio sfruttando le nostre bellezze panoramiche, l'utilizzo del marchio del parco per i prodotti agricoli delle nostre zone per un maggiore e migliore sbocco sui mercati, e così via, non mi sembrano esempi di " economia assistita".
Investire in ricerca, studio e formazione di personale qualificato nell'ambito di un territorio che non è certamente vocato ad attività industriali bensì all'agricoltura, artigianato e turismo, sia naturalistico che, per così dire, architettonico può innescare un mercato dinamico in un sistema produttivo fatto da innumerevoli piccole e medie aziende di quei settori, che sempre di più debbono puntare e scommettere su tipicità e originalità.
Stimolare e promuovere politiche capaci di arrestare il degrado ambientale e culturale in un quadro di sviluppo più equo e solidale, favorire uno sviluppo sostenibile in grado di soddisfare le esigenze attuali, senza compromettere quelle delle generazioni future è già di per se una azione assolutamente meritoria e conducente.
Lo sviluppo sostenibile deve essere realizzato con il consenso dei cittadini ed inoltre, per essere efficace, ne deve modificare i comportamenti e gli orientamenti dei consumatori.
Pensare e programmate tenendo conto del tessuto socio economico del nostro territorio, ponendosi l'obiettivo di privilegiare interventi finalizzati all'inserimento lavorativo all'interno delle nuove opportunità occupazionali offerte dalle nicchie di mercato in espansione.
Le attività da proporre debbono, tra le altre, incoraggiare la nascita di nuove iniziative riguardanti il lavoro autonomo ed imprenditoriale, ma debbono mirare anche a sostenere la professionalità dei numerosi operatori che già sono occupati all'interno delle diverse imprese, operanti nei vari settori del territorio.
Sono tutte attività che necessitano di una unica " cabina di regia" ed un Ente Parco, gestito non già da politici trombati e da portaborse, ma dalle migliori " intelligenze" iblee, può essere una opportunità.
Saluti.
pinoguzzardi
Luca:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 06:32:09 am, 16 Giugno 2010 ---Investire in ricerca, studio e formazione di personale qualificato nell'ambito di un territorio che non è certamente vocato ad attività industriali bensì all'agricoltura, artigianato e turismo, sia naturalistico che, per così dire, architettonico può innescare un mercato dinamico in un sistema produttivo fatto da innumerevoli piccole e medie aziende di quei settori, che sempre di più debbono puntare e scommettere su tipicità e originalità.
Stimolare e promuovere politiche capaci di arrestare il degrado ambientale e culturale in un quadro di sviluppo più equo e solidale, favorire uno sviluppo sostenibile in grado di soddisfare le esigenze attuali, senza compromettere quelle delle generazioni future è già di per se una azione assolutamente meritoria e conducente.
Lo sviluppo sostenibile deve essere realizzato con il consenso dei cittadini ed inoltre, per essere efficace, ne deve modificare i comportamenti e gli orientamenti dei consumatori.
Pensare e programmate tenendo conto del tessuto socio economico del nostro territorio, ponendosi l'obiettivo di privilegiare interventi finalizzati all'inserimento lavorativo all'interno delle nuove opportunità occupazionali offerte dalle nicchie di mercato in espansione.
Le attività da proporre debbono, tra le altre, incoraggiare la nascita di nuove iniziative riguardanti il lavoro autonomo ed imprenditoriale, ma debbono mirare anche a sostenere la professionalità dei numerosi operatori che già sono occupati all'interno delle diverse imprese, operanti nei vari settori del territorio.
--- Termina citazione ---
condivido
--- Citazione da: pinoguzzardi - 06:32:09 am, 16 Giugno 2010 ---Sono tutte attività che necessitano di una unica " cabina di regia" ed un Ente Parco, gestito non già da politici trombati e da portaborse, ma dalle migliori " intelligenze" iblee, può essere una opportunità.
--- Termina citazione ---
E' sicuramente necessaria questa "cabina di regia" (poco sopra,in risposta a "Vincenzo Cascone" avevo scritto che gli sforzi dovevano essere coordinati) e sicuramente può essere un'opportunità.Diversamente dal parco,anche questo un'opportunità ma non certo necessario.
Diciamo che si potrebbe pensare ad andare oltre solo "a regia funzionante", mi accontenterei anche di un percorso parallelo.
L'unica cosa che non vorrei sarebbe il classico "mettere il carro davanti ai buoi". Che del resto è l'mpressione che mi ha dato l'istituzione del parco (così come fatto da Roma) e che non sta avendo seguito come previsto solo perchè,una volta tanto, la comunità locale sta cercando di fare sentire la propria voce e cerca di non accettare supinamente quanto deciso da altri.
Spero si possa istituire un parco per il territorio e non che si trovi il territorio per un parco
pinoguzzardi:
Luca, scusa,
ma cosa " avrebbero deciso gli altri", e chi sarebbero questi altri?
Sicuramente il parlamento italiano deputato, per delega dei cittadini, ad emanare le leggi prendendo altresì atto che quell'emendemento alla finanziaria che istituì i quattro parchi nazionali siciliani venne votato a grandissima maggioranza dalle più importanti forze politiche presenti in quella Commissione parlamentare, sia di destra che di sinistra ( altro che " il parco dei comunisti")
E quale sarebbe la " voce" che la comunità locale sta cercando di "fare sentire"?.
La legge prevede che le decisioni sulla perimetrazione di un parco nazionale venga decisa dal Ministero dell'Ambiente, d'ìntesa con la Regione e sentite le comunità locali, cosi' come concordate debbono essere, in attesa delle zonizzazioni che saranno di fatto stabilite dai Sindaci del territorio oltre che dai Presidenti delle Provincie e della Regione, le norme di garazia riportate nel Decreto di attuazione, se proprio queste si ritengano necessarie.
Ed è di questo che si sarebbe dovuto occupare, in primo luogo, Il Comitato esecutivo dell'Unione dei Comuni Iblei, magari sposando la tesi del Comitato promotore del Parco, da inoltrare alla Regione in sede di tavolo tecnico, che prevede di limitare le zone più vincolate (zone A e B) ai soli demani forestali, ai Sic e ai Zps, senza modifiche ai vincoli già esistenti.
Raggiunto questo obiettivo quel bicchiere diventa finalmente "mezzo pieno" stante, peraltro, la verticale caduta delle " favolette" quali la " mucca carolina/modicana", l'aspro odore della aparagina che si continuerà fortunatamente ancora ad avvertire dopo avere consumato quei gustosi turioni, il non ritorno al solo asinello ed alla falce a fronte degli attuali mezzi agricoli e decespugliatori, anche questa assurdità è stata divulgata.
E sulla base di questi corretti presupposti ( quella delimitazione delle zone a e B ) vengono meno tutte le tesi o le arringhe che si sono lette sui manifesti e su un giornalino locale, basate su presupposti sbagliati, ed errare nei presupposti fa venire meno non solo le tesi ma anche le arringhe.
Grande merito a questo dialogo deve andare ai due forum locali i quali debbono continuare a mettere a disposizione le loro stutture al fine di superare, con pacate discussioni , i dualismi guelfo-ghibellini che l'argomento ha provocato e causato.
pinoguzzardi
luciano ferla:
Non è improbabile (sebbene non se ne abbia alcuna sicurezza) che, alla lunga, il parco porti dei benefici economici. Una cosa è certa, se questi benefici ci saranno non saranno immediati. E nel frattempo?
Faccio delle considerazioni che credo siano incontestabili. Il comitato del parco propone a gran voce una enorme area ricadente all’interno del perimetro del parco. Chiede inoltre che le zone SIC (siti di interesse comunitaria) e ZPS (zone di protezione speciale) siano inserite nella zona A e B ai sensi della legge quadro. La legge quadro prevede che le dette zone A siano di riserva integrale e le zone B di preriserva . Appare chiaro che in dette zone non saranno consentite attività economiche di alcun tipo (una riserva integrale o è riserva per cui si fa solo tutela o non è riserva) e questo lo si evince anche dalle proposte di regolamento avanzate dal comitato promotore del parco. Domanda: E le numerose aziende agricole i cui terreni ricadono a tutt’oggi all’interno di zone SIC e ZPS cosa faranno? Cosa ne sarà delle migliaia di ettari oggi destinati alla coltura di cereali e foraggi? E degli allevamenti di bestiame, molti dei quali intensivi?
Faccio presente che le zone SIC e ZPS sono state individuate in applicazione di una direttiva comunitaria (cosiddetta direttiva habitat) ma non costituiscono parchi o riserve. Gli stessi piani di gestione che le regioni sono obbligate ad emanare non impongono divieti ma stabiliscono comportamenti da adottare per la salvaguardia delle specie minacciate dal pericolo di estinzione. È destituita di ogni fondamento l'equiparazione che qualcuno agita strumentalmente tra aree SIC o ZPS ed aree a parco Nazionale, non esiste norma o volontà (se non quella dei sostenitori del parco) che stabilisca tale equivalenza.
Andiamo poi alla applicazione della legge quadro. Da più parti si dice che le comunità locali avranno nelle loro mani, attraverso gli organi previsti dalla legge, il destino del territorio entro cui ricade il parco con le scontate (si preme l’interruttore e si accende la lampadina) ricadute economiche.
La legge quadro (legge 394/1991) prevede l’Ente parco (art. 9) e la Comunità del parco (art.10) .
Sono organi dell’Ente:
- Il presidente
- Il consiglio direttivo
- La giunta esecutiva
- Il collegio dei revisori dei conti
- La comunità del parco
Il presidente dell’Ente parco è nominato dal Ministro dell’Ambiente
Il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti nominati con decreto del Ministero dell’Ambiente secondo le seguenti modalità:
- Cinque, su designazione della comunità del parco, con voto limitato
- Due su designazione delle associazioni di protezione ambientale.. scelti tra esperti in materia naturalistico ambientale
- Due, su designazione dell’accademia nazionale dei lincei
- Uno su designazione del ministero dell’agricoltura e foreste
- Due su designazione del ministero dell’ambiente.
E’ chiaro che trattasi di un organo in cui la comunità del parco (dove sono rappresentati gli enti locali) ha un peso minoritario (cinque dodicesimi) riguardo alle questioni importanti del parco stesso. Infatti leggendo il comma 8 dell’art.9:
Il Consiglio direttivo delibera in merito a tutte le questioni generali ed in particolare sui bilanci che sono approvati dal Ministro dell'ambiente di concerto con il Ministro del tesoro, sui regolamenti e sulla proposta di piano per il parco di cui all'articolo 12, esprime parere vincolante sul piano pluriennale economico e sociale di cui all'articolo 14, elabora lo statuto dell'Ente parco, che è adottato con decreto del Ministro dell'ambiente, d'intesa con la regione.
SC:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---Luca, scusa,
ma cosa " avrebbero deciso gli altri", e chi sarebbero questi altri?
Sicuramente il parlamento italiano deputato, per delega dei cittadini, ad emanare le leggi prendendo altresì atto che quell'emendemento alla finanziaria che istituì i quattro parchi nazionali siciliani venne votato a grandissima maggioranza dalle più importanti forze politiche presenti in quella Commissione parlamentare, sia di destra che di sinistra ( altro che " il parco dei comunisti")
--- Termina citazione ---
si fa la domanda e si da la risposta?
un parlamento italiano che già allora è stato eletto senza preferenze da destra a sinistra
nessuno di quelle forze politiche come delle attuali ha parlato nei programmi elettorali di parco degli iblei e il fatto che venga istituito tramite finanziaria ossia una legge che non c'entra nulla con i parchi la dice lunga
E quale sarebbe la " voce" che la comunità locale sta cercando di "fare sentire"?.
beh dott guzzardi la voce è quella di quella gente che è andata alle riunioni, quelle persone a cui il sig. Cascone pardon Dott. Cascone non trovava parole per replicare perchè in quanto riteneva troppe stupide le domande.
Strano ad un laureato e ad un artista non dovrebbero mai mancare le parole adatte specie quando il lavoro per produrre coscienze senza fornire verità, fallisce
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---La legge prevede che le decisioni sulla perimetrazione di un parco nazionale venga decisa dal Ministero dell'Ambiente, d'ìntesa con la Regione e sentite le comunità locali, cosi' come concordate debbono essere, in attesa delle zonizzazioni che saranno di fatto stabilite dai Sindaci del territorio oltre che dai Presidenti delle Provincie e della Regione, le norme di garazia riportate nel Decreto di attuazione, se proprio queste si ritengano necessarie.
--- Termina citazione ---
quindi dott guzzardi sta cosa ci deve far star tranquilli, mi spieghi, se mettono un mio terreno in zona B o C, limitando le possibilità di utilizzo poi che faccio me la prendo con lei,o con il sindaco, o con il presidente della regione o con il ministro?
che garanzia offre ai cittadini?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---Ed è di questo che si sarebbe dovuto occupare, in primo luogo, Il Comitato esecutivo dell'Unione dei Comuni Iblei, magari sposando la tesi del Comitato promotore del Parco, da inoltrare alla Regione in sede di tavolo tecnico, che prevede di limitare le zone più vincolate (zone A e B) ai soli demani forestali, ai Sic e ai Zps, senza modifiche ai vincoli già esistenti.
--- Termina citazione ---
cioè invece del parco reticolare lei vuole il parco ancora + ampio proposto dal comitato promotore, quello stesso comitato che ha ammesso pubblicamente e in video di non aver fatto studi di impatto economico sul territorio?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---Raggiunto questo obiettivo quel bicchiere diventa finalmente "mezzo pieno" stante, peraltro, la verticale caduta delle " favolette" quali la " mucca carolina/modicana", l'aspro odore della aparagina che si continuerà fortunatamente ancora ad avvertire dopo avere consumato quei gustosi turioni, il non ritorno al solo asinello ed alla falce a fronte degli attuali mezzi agricoli e decespugliatori, anche questa assurdità è stata divulgata.
--- Termina citazione ---
dott guzzardi ma lei a duccoli lo ha sentito o no? quando ha fatto l'esempio degli struzzi e della mucca simmenthal?
ha detto che lui non vede nulla di male a far allevare una mucca non autoctona ma forse avrebbe problemi per degli struzzi.
carissimo dott. guzzardi ora come ora non ci sono limiti di questo tipo nel nostro territorio , non devo chiedere il permesso per cosa allevare, infatti proprio a giarratana c'era qualche tempo fa un allevamento di struzzi
parco significa che comunque che la conduzione della conduzione agricola deve sottostare al permesso del direttore del parco.
o mi vuole dire di no dott. guzzardi?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---E sulla base di questi corretti presupposti ( quella delimitazione delle zone a e B ) vengono meno tutte le tesi o le arringhe che si sono lette sui manifesti e su un giornalino locale, basate su presupposti sbagliati, ed errare nei presupposti fa venire meno non solo le tesi ma anche le arringhe.
--- Termina citazione ---
quali sono i presupposti sbagliati?
fin'ora dott. guzzardi non ci sono state molte smentite alle domande + intelligenti, e l'unica cosa che i pro parco sanno riportare è la legge quadro , come se tutto dipendesse da quella legge
le bugie non sono mancate da l'una ne dall'altra parte ,non sarò io a negarle, però diciamo la verità da un parte sono dovute alla paura per un cambiamento dall'altra parte sono perfettamente volute
mi risponda alle domande
1)le persone che non condividono la politica del parco che dovranno fare emigrare per poter esercitare il loro lavoro?
2)chi si assumerà la responsabilità di un eventuale fallimento di un parco così grande? lei?il dott cascone?
chi potrà essere preso in calci in culo se la cosa diverrà l'ennesimo carrozzone rovina gente?
3) abbiamo bisogno di allargare o rifare le strade del nostro territorio, come ad esempio la strada di contrada poi, o la sp90, avere collegamenti che ci permettano di sfruttare l'aeroporto di comiso quando sarà attivo, il parco ci permetterrà di farle o sarà di ostacolo?
quando parlo di strade intendo STRADE che permettano il passaggio anche dei tir non delle mulattiere rifatte
4)qual'ora in futuro ci saranno innovazione di carattere tecnologico , chimico, biologico o genetico nel campo agricolo alimentare ne potranno usufruire le aziende in zona C ? o si dovranno attenere comunque ad un agricoltura tradizionale?
sia ben chiaro io sono certo che nessuno parco può obbligare a tornare ai muli, ma io voglio capire se il parco non si limiterà a fotografare l'esistente impedendo avanzamenti tecnologici.
4)i concimi chimici e i disserbanti in zona C potranno essere usati?
5)gli ambientalisti hanno sempre detto che non entreranno nella gestione del parco eppure la legge fissa due posti nel consiglio direttivo del parco proprio a designazione degli ambientalisti non è una bugia questa?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:53:15 am, 16 Giugno 2010 ---Grande merito a questo dialogo deve andare ai due forum locali i quali debbono continuare a mettere a disposizione le loro stutture al fine di superare, con pacate discussioni , i dualismi guelfo-ghibellini che l'argomento ha provocato e causato.
--- Termina citazione ---
mi scusi dott guzzardi ma a parte il suo intervento non ho visto copertura da parte dell'altro forum , e se mi permette qui siamo comunque stati i PRIMI a documentare in maniera video e lanciare il dibattito segnalando anche fonti di documentazione, lei stesso ne ha largamente usufruito.
equiparare il nostro lavoro a quello di altri che hanno bisogno di clonare il sottoscritto oltre che gli articoli di giornale non mi sembra intellettualmente corretto.
P.S. il dottor cascone ha detto che gli oppositori del parco sono i politici (di cui non ha il coraggio di fare i nomi) e i grandi palazzinari, e non i poveri che hanno tutto da guadagnare.
io penso che i grandi palazzinari hanno i grandi avvocati per sbrigargli le carte con l'ente parco, mentre i politici sono comunque implicati nella gestione, i poveri invece sono quelli che la prendono in culo perchè non hanno ne l'uno ne l'altro mi sbaglio?
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