Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari
SC:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 09:16:29 am, 23 Giugno 2010 ---Egregio sign. Caligiore,
si è sbagliato.
Non ho mai detto che un protocolllo d'intesa ha più valore di una legge dello Stato e ciò non fosse altro per il mio mantenuto ricordo della " gerarchia" delle fonti legislative e regolamentari.
--- Termina citazione ---
dr. guzzardi mi sembra che lei riconosca le domande retoriche, non l'ha riconosciuta qui?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 09:16:29 am, 23 Giugno 2010 ---Ho cercato semplicemente di attenzionare il fatto di come la stipula di un protocolli d'intesa sulla problematica tendente ad incentivare l'agricoltura biologica ci deve fare capire che è un argomento non perentorio, dal punto di vista della " negazione".
--- Termina citazione ---
dr. guzzardi il fatto che esista un protocollo di intesa significa solo che la legge non viene recepita dalla gente e si cerca un modo di farla applicare non che l'obbligo e divieto, scritte chiaramente nella legge, non siano tali
come per il casco sui motorini a napoli vengono promossi corsi nelle scuole , e pubblicità per promuovere l'uso del casco non perchè il divieto e relative sanzioni non esistano, ma perchè la gente comunque li se ne frega
qui mi sembra discutevamo se certi vincoli e divieti esistano o no.
io non sono avvocato ma la legge mi appare chiara
e anche all'ing.Turibio appariva ugualmente chiara
--- Citazione da: pinoguzzardi - 09:16:29 am, 23 Giugno 2010 ---Quello dell'agricoltura biologica, che esclude fitofarmaci e pesticidi, nelle aree protette è un problema che riguarda la salute dei cittadini, la tutela dell'ambiente con particolare riferimento alle falde acquifere, la produzione di prodotti agricoli d'eccellenza con conseguente incremento di reddito per i coltivatori grazie al valore di mercato dei prodotti superiore rispetto agli altri, in conseguenza di domanda sempre più crescente da parte dei consumatori, obiettivo che si raggiunge non certo con " dictat" impositivi ma con il ragionamento, mettendo sul tappeto tutte le variabili.
--- Termina citazione ---
sta dicendo che laddove vengano usati fitormaci e pesticidi non c'è tutela della salute? li usano da circa duecento anni sa
perchè non lasciamo decidere al mercato se preferisce il biologico o no?
a me sembra che se la gente sta scegliendo comunque prodotti cinesi che quindi la ricerca di prodotti d'eccellenza sia di nicchia
o mi vuole dire che i prodotti cinesi danno + garanzia di qualità e di biologità?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 09:16:29 am, 23 Giugno 2010 ---Nello schema informale di DPR consegnato dalla Regione Siciliana ai Sindaci del nostro territorio, schema peraltro incompleto e non " discusso" formalmente dalle nostre Amministrazioni, nella parte relativa alle "norma di salvaguardia" che divide il terriotorio in tre "zone", si legge:
"E' fatto divieto di utilizzare fitofarmaci e pesticidi", ma subito dopo si aggiunge " per le colture in atto la Regione autonoma della Sicilia, d'intesa con l'Ente Parco , entro due anni dall'istituzione dell'ente stesso, redigerà un programma di riconversione verso metodi di coltivazione biologica".
--- Termina citazione ---
quindi è fatto divieto o non è fatto divieto? se uno NON si vuole riconvertire può farlo?
a me sembra evidente il divieto
--- Citazione da: pinoguzzardi - 09:16:29 am, 23 Giugno 2010 ---E ciò in linea con le indicazioni complessive della Comunità Europea tendenti a limitare al massimo l'uso di pesticidi e fitofarmaci.
--- Termina citazione ---
la stessa comunità europea sta liberalizzando piano piano gli ogm le risulta che nel parco si potranno coltivare?
http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_02/ue-fine-embargo-ogm_42b721ca-25eb-11df-9cde-00144f02aabe.shtml
il parco è solo un mezzo per omologarci tutti
pinoguzzardi:
Egregio sign. Caligiore,
se la Sua era una domanda retorica Lei stesso ne conosceva la risposta, che era evidentemente negativa rispetto alle Sua domanda a me rivolta.
I protocolli d'intesa non c'entrano proprio con il recepimento delle norme legislative da parte dei cittadini, i quali non debbono certo recepirle bensì applicarle, le leggi, adeguandosi.
L'esempio dell'obbligo del casco per la guida dei motorini mi sembra assolutamente fuori luogo, i corsi nelle scuole per divulgare le norme giuridiche non sono certo protocolli d'intesa.
La problematica dei pesticidi utilizzati in agricoltura è attenzionata dalla Comunità Europea tant'è che in in documento comunitario si legge:
" Attualmente, il panorama legislativo comunitario in materia di pesticidi è oggetto di una maxi riforma, proposta dalla Commissione Europea e recentemente approvata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, con il duplice obiettivo di introdurre una nuova direttiva quadro sull'uso sostenibile dei pesticidi nonché modificare la vigente Direttiva 91/414 definendo criteri ancora più rigorosi per l’approvazione e la commercializzazione dei prodotti fitosanitari.
L'obiettivo è quello di rafforzare la protezione sia dell'ambiente che della salute umana ed animale, imponendo agli Stati membri l'adozione di tutte le misure necessarie ad incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, privilegiando, in tal modo, tutte quelle pratiche o quei prodotti che, pur raggiungendo lo scopo prefissato, presentano un fattore di rischio minore per l'ambiente e la salute dell'uomo, a tutto vantaggio dell'agricoltura biologica, di tecniche colturali alternative e di metodi più equilibrati di fertilizzazione ed irrigazione del terreno.
La riforma entrerà in vigore nel 2011: da quel momento, gli Stati membri avranno a disposizione un periodo di cinque anni al fine di adottare "piani di azione nazionali" che stabiliscano degli obiettivi quantitativi di utilizzo dei pesticidi e definiscano tempi e misure per la riduzione dei rischi e dell'impatto ambientale derivante dalla loro immissione. Nello stilare i propri piani d'azione, gli Stati membri dovranno tenere in considerazione sia l'impatto sanitario, sociale, economico e ambientale delle misure previste che le singole condizioni e circostanze a livello nazionale, regionale e locale."
Si capisce, pertanto, come l'attenzione sia orientata verso la tutela della salute dei cittadini seppure i pesticidi vengono usati da duecento anni, ad aderire alla Sua tesi.
Nello studio eipemiologico del mio amico Anselmo Madeddu, che Lei peraltro ha publicato in altra sede, si evidenzia come nei comuni di Lentini, Carlentini e Francofonte, ove negli aranceti si fa largo uso di pesticidi e fitofarmaci, sono aumentati, negli ultimi decenni, i casi di morte per malattie tumorali, riconducibili, come sostengono i responsabili del "Registro Territoriale di Patologia" dell'Azienda Sanitaria Provinciale,dovuti «a fattori di inquinamento ambientale e di criticità ecologica.
" Il dato appare particolarmente preoccupante a Francofonte ove dal 1995 al 2005 la percentuale di decessi per cause tumorali e più specificatamente per una maggiore incidenza dei linfomi, risulta essere il doppio rispetto alla media nazionale.
Secondo gli studi eseguiti dal 1999 e il 2005 questo particolare tipo di tumore ha colpito 428 cittadini di Francofonte, tra i quali 258 maschi e 170 donne. Dal 1995 al 2009, inoltre, sono stati diagnosticati ben 434 nuovi casi di tumore su persone residenti sempre a Francofonte (246 maschi, 188 femmine)".
E l'indagine sulle cause si è concentrata sull'uso dei pesticidi negli agrumeti.
Per non parlare dei troppi casi di leucemia riscontrati tra i bambini del lentinese.
Pertanto, la domanda che Lei si è posta sul rapporto pesticidi/tutela della salute , questa sì è una domanda retorica.
Ed alla luce di quanto sopra, una Regione ed un Ente Parco che programmino di concerto interventi mirati ad orientare i produttori verso l'agricoltura biologica, possibilmente con incentivi iniziali per la riconversione produttiva e non certo a pioggia, mi sembra una " mission" da apprezzare.
Rispetto poi alla affermazione che deve essere del mercato a decidere sui prodotti biologici non ci vuole molto a constatare che è proprio il mercato che li richiede( a partire dalle uova .... di mia moglie e di tantissime altre " nonne Lucia"), ed allora perchè non approfittarne facendo " sistema" nell'interesse, anche, del reddito dei produttori?
pinoguzzardi
pinoguzzardi:
Un ulteriore contributo alla discussione in corso.
" La discussione sul parco è stata caratterizzata da una serie impressionante di falsità soprattutto sul settore agricolo e zootecnico al fine di terrorizzare gli agricoltori facendo assumere loro una posizione contraria al parco. Tutto ciò per creare una copertura per operazioni speculative , di cui non si può parlare apertamente, altrimenti l’opinione pubblica le boccerebbe.
Oggi in zona agricola possono operare solo gli agricoltori, infatti la zona agricola viene definita, secondo l’art. 48 delle NTA del PRG del comune di Ragusa “…..quella destinata alla conservazione e/o all’incremento delle coltivazioni agricole”. Lo stesso art. 48 al 2° comma stabilisce che in tali aree sono ammesse attività ed usi connessi con l’esecuzione dell’agricoltura, compresa la residenza al servizio del fondo, nonché l’agriturismo e le attività previste dall’art. 22 della L.R. n. 71/78. Infine il 3° comma dell’art. 48 delle N.T.A. consente la destinazione abitativa nelle zone agricole con indice di fabbricabilità fondiaria pari a 0,03 mc/mq.
Nella realtà la zona agricola è invasa da altre attività, residenziali artigianali e industriali che nulla hanno a che fare con l’agricoltura e che non potrebbero operare su quei terreni. Infatti il CGA con il parere 649/02 ha affermato che la deroga all’art, 22 della legge regionale 71/78 che consente ai privati l’edificazione di insediamenti produttivi artigianali e industriali in zona agricola può avvenire solo se :
- non sono disponibili aree per insediamenti produttivi previsti dagli strumenti urbanistici comunali
- non sono disponibili aree attrezzate industriali e artigianali
- su porzioni dell’area interessata dall’insediamento insistono precedenti insediamenti produttivi.
Infine la deroga può essere ammessa solo se l’iniziativa privata è ubicata in un’area che alla data di entrata in vigore della legge regionale n.2 del 2002 risulti già edificata con insediamento produttivo.
Nei comuni di Ragusa, Modica Giarratana, Scicli e Chiaramonte Gulfi non c’erano nel recente passato , e a maggior ragione non ci sono oggi, le condizioni né per la costruzione di insediamenti produttivi artigianali e industriali in zona agricola, né tantomeno per costruzioni plurime ad uso residenziale in zona agricola in quanto “la realizzazione di più unità abitative in zona agricola può costituire di fatto un insediamento abitativo che , in quanto tale, deve essere necessariamente previsto e disciplinato dallo strumento urbanistico generale ( punto 2 art. 7 legge 1150/1942). D’altronte ai sensi dell’art. 2 punto c del D.M. 1444/68 – i nuovi complessi insediativi – devono necessariamente ricadere nelle zone territoriali omogenee C, la cui edificazione ai sensi del punto III dell’art. 39 della legge 19/72 è subordinata all’approvazione dei piani attuativi, che conseguentemente non possono riguardare le zone E” .
Pertanto l’unico soggetto a poter operare è l’agricoltore.
Fra le falsità messe in giro, speriamo solo per ignoranza, alcune sono assolutamente eclatanti :
E’ stato detto, anche dall’assessore regionale all’agricoltura, che nel parco si potranno allevare solo razze autoctone come la Modicana. Falso, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi solo il 30% dei bovini appartengono a razze autoctone (Chianina e Romagnola) , le altre sono Charollaise, Limousine,e Simmenthal, che proprio locali non sono. Per queste razze, al pari di quelle autoctone, gli allevatori prendono contributi dall’Ente Parco. Tale situazione si riscontra anche in altri parchi nazionali.
E’ stato detto che nelle zone A, B e C non si può entrare con i mezzi meccanici. Falso, nelle zone A, B e C nel Parco Nazionale d’Abbruzzo il transito e la sosta dei mezzi motorizzati sono vietati solo nei boschi e sui pascoli naturali. Nella zona C il divieto non concerne, altresì, chi abbia necessità di accedere per ragioni di lavoro, quali gli agricoltori.
E’ stato detto che nei parchi non si può costruire. Falso , in diversi parchi nazionali in zona B si possono aumentare le volumetrie esistenti del 10% e nella zona C del 20%. Addirittura nel Parco del Cilento e nel Parco dell’Arcipelago Toscano è ammessa la costruzione a determinate condizioni di nuovi edifici ma solo in funzione degli usi agricoli, agrituristici e della residenza dell’imprenditore agricolo, nei limiti delle esigenze adeguatamente dimostrate da un apposito “piano di sviluppo aziendale” che riguardi l’insieme dei fondi e delle attività dell’azienda interessata.
E’ stato detto che nei Parchi non si può coltivare nulla. Falso, nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in zona C si possono sviluppare colture estensive ed attività da reddito ed esercitate forme di agricoltura produttiva, per le quali il Parco promuove ed incentiva il passaggio all’agricoltura integrata o biologica. Si possono praticare anche altre produzioni agricole, quali seminativi, frutteti ecc. ma a carattere non intensivo.
Nel Parco del Cilento, il più simile al Parco degli Iblei, vengono coltivati la vite, gli ortaggi e l’ulivo. Quest’ultimo dopo la creazione del parco ha visto aumentare la superficie coltivata.
E’ stato affermato che non si può intervenire sulla viabilità rurale. Falso anche questo. Le strade rurali esistenti si possono ampliare , ma solo se al servizio dell’agricoltura ed evitando l’impermeabilizzazione del suolo ( parco del Cilento e parco dell’Arcipelago Toscano).
A tutte queste possibilità operative si aggiungono poi i contributi al reddito che gli Enti Parco danno agli agricoltori e allevatori nei seguenti settori :
concessione di contributi in conto capitale tesi a sostenere azioni di agricoltura ecocompatibili, l’allevamento di razze animali autoctone minacciate di erosione genetica, la coltivazione di varietà vegetali autoctone, la fruizione dell’ambiente naturale, il recupero funzionale del patrimonio edile rurale e la formazione professionale di operatori biologici. (Parco del Gargano),introduzione dell’uso di energie alternative nelle aziende agricole; salvaguardia delle razze locali di animali domestici presenti nell’area protetta e nelle zone contigue, che corrono rischio di estinzione, riqualificazione delle strutture aziendali; produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del Parco, introduzione in azienda di processi produttivi innovativi e realizzazione di punti vendita prodotti, ecc ( Parco Nazionale del Gran sasso e dei Monti della Laga),premio annuo quale contributo alla valorizzazione e promozione di prodotti tradizionali, all’acquisto di attrezzature e ristrutturazione di edifici per attività produttive tradizionali e/o sperimentali, sostenibili (apicoltura, produzione di formaggi, gastronomia tipica,); interventi di valorizzazione e promozione di produzioni tipiche casearie, apìcolturali e di frutticoltura, recupero di razze e cultivar tradizionali. I premi vengono concessi, anche se in misura inferiore anche alle altre razze animali ( Parco Nazionale del Casentino)
e.
la misura 121 – ammodernamento delle aziende agricole e la misura 122 – accrescimento del valore economico delle foreste, le più importanti, non solo si applicano nei parchi ma addirittura prevedono un contributo più alto del 10% rispetto alle zone non parco.
Stessa situazione per la misura 222 – primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli, per la quale le aziende nei parchi hanno un contributo aggiuntivo del 10% rispetto alle altre.
Per le azioni 214/1A – metodi di gestione dell’azienda agricola ecosostenibile e 214/1B. – agricoltura e zootecnia biologica, le aziende collocate nelle aree a parco hanno la precedenza rispetto alle altre.
La misura 216 – investimenti non produttivi in aziende agricole si applica poi nelle sole zone Natura 2000 ( Parchi) e/o di riconosciuto pregio naturale e paesaggistico qual è il Parco.
La disinformazione continua con l’affermazione che il territorio del comune di Ragusa con il parco è totalmente escluso dalle misure dell’asse 3 – qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale.
Falso anche questo , perché è proprio grazie al parco che le aziende ragusane attualmente escluse dall’Asse 3 possono partecipare ai bandi per la misura 323 – Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale . Dice infatti il PSR a proposito della misura 323 : “La misura sarà realizzata nelle macro-aree rurali classificate come C e D, nelle zone ad alto valore paesaggistico ricadenti prioritariamente nelle aree Natura 2000, Parchi e Riserve regionali.
Falso quindi che i finanziamenti non arriveranno nelle aree parco e falso che nelle aree parco per le aziende agricole ci sia inedificabilità assoluta, divieto di trasformazione urbanistica ed edilizia, divieto di apertura di nuove strade e divieto di introdurre veicoli motorizzati. I vincoli assoluti valgono solo per le zone A che corrisponderanno a zone già vincolate, e non per le zone agrosilvopastorali dove si trovano la totalità delle imprese agricole.
Infine va sottolineato che nella Zona D: “Area di Promozione Economica e Sociale” non cambia quasi nulla infatti “sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive del parco” di notevole interesse per la vita economica e sociale del parco stesso.
La zona D è destinata ad ospitare attività e servizi utili alla fruizione e alla valorizzazione del parco e allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali, ivi comprese le attività residenziali, artigianali, industriali, ricettive, turistiche e agrituristiche, ricreative e sportive, con le attrezzature e infrastrutture a loro afferenti, come previste dagli strumenti urbanistici dei comuni.
Con la zona D si individua ”la zona di espansione e sviluppo economico e sociale, che comprende i centri abitati e le loro eventuali e compatibili espansioni, nonchè le aree a destinazione di attrezzature produttive e ricreative, identificati dalle previsioni vigenti dei piani regolatori comunali.”
Il Parco rappresenta un’importante sfida verso un’economia sostenibile , l’unica via praticabile per un’agricoltura colpita dalla globalizzazione che solo nella qualità può trovare una via d’uscita alla crisi economica. Tutti i prodotti che porteranno il marchio del parco saranno non solo riconoscibili e differenziabili dai prodotti di importazione di bassa qualità, ma garantiranno al consumatore sicurezza e la qualità del made in Italy".
Nota di Legambiente Ragusa di ieri
pinoguzzardi
SC:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---Egregio sign. Caligiore,
se la Sua era una domanda retorica Lei stesso ne conosceva la risposta, che era evidentemente negativa rispetto alle Sua domanda a me rivolta.
--- Termina citazione ---
Dr.guzzardi tutte le domande retoriche danno per scontata la risposta positiva o negativa che sia dell'interlocutore, per questo sono retoriche
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---I protocolli d'intesa non c'entrano proprio con il recepimento delle norme legislative da parte dei cittadini, i quali non debbono certo recepirle bensì applicarle, le leggi, adeguandosi.
--- Termina citazione ---
appunto è quello che dico
lei affermava che il protocollo dimostrasse un'intenzione diversa della legge ,come di persuasione/promozione, piuttosto che di obbligo
non è così la legge è chiara, poi eventualmente la sua applicazione difficile tanto da richiedere protocolli e quant'altro
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---L'esempio dell'obbligo del casco per la guida dei motorini mi sembra assolutamente fuori luogo, i corsi nelle scuole per divulgare le norme giuridiche non sono certo protocolli d'intesa.
--- Termina citazione ---
non ho detto che era un protocollo di intesa, ho semplicemente fatto un esempio di un mezzo usato dal governo/amministrazione allo scopo di promuovere l'applicazione di un determinato obbligo senza che esso cessi, quindi i protocolli di intesa da lei indicati con funzioni di promozione hanno questa intenzione.
prima che vada ad uscire altri documenti inutili le ripeto la domanda
se un dirigente come ducoli si oppone in zona C ad un tipo di agricoltura non biologica e non "tradizionale" ne ha facoltà? o compie secondo lei un abuso di potere?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---La problematica dei pesticidi utilizzati in agricoltura è attenzionata dalla Comunità Europea tant'è che in in documento comunitario si legge:
" Attualmente, il panorama legislativo comunitario in materia di pesticidi è oggetto di una maxi riforma, proposta dalla Commissione Europea e recentemente approvata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, con il duplice obiettivo di introdurre una nuova direttiva quadro sull'uso sostenibile dei pesticidi nonché modificare la vigente Direttiva 91/414 definendo criteri ancora più rigorosi per l’approvazione e la commercializzazione dei prodotti fitosanitari.
....
--- Termina citazione ---
appunto criteri rigorosi per la commercializzazione non DIVIETI di utilizzi come si vuole all'interno delle zone del parco
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---Si capisce, pertanto, come l'attenzione sia orientata verso la tutela della salute dei cittadini seppure i pesticidi vengono usati da duecento anni, ad aderire alla Sua tesi.
Nello studio eipemiologico del mio amico Anselmo Madeddu, che Lei peraltro ha publicato in altra sede,
--- Termina citazione ---
guardi è pubblicato anche in questa sede basta che va in alto dove c'è scritto immagini
questo link
http://www.paraparlando.com/index.php?action=media
rispetto il lavoro del prof Madeddu, il quale spesso si lascia andare a considerazioni che travalicano il suo rispettabile lavoro scientifico.
come sa per esempio da anni a causa delle ricerca di Madeddu si è affermata la leggenda metropolitano che nel nostro territorio i cancro sia molto + alto che nel resto d'italia , cosa che la sua ricerca non dice eccetto che per casi abbastanza plausibili come augusta.
nel caso di lentini a l'aumento delle leucemie è vero che Madeddu ipotizza la probabile causa dei fitofarmaci, ma è anche vero che lui stesso diceva che era il cattivo modo di usare senza criteri di sicurezza a causare danno .
come diceva pascal anche una goccia d'acqua ci può uccidere, e se lei va in bagno troverà una miriade di prodotti che sono tossici e pericolosi che pure usiamo, il problema non è usarli ma COME.
che poi si vada in una direzione di miglioramento della sicurezza va bene, ma qui si parla che nei nostri territori si deve proibire prima che in altri posti sottoponendo le nostre imprese ad un concorrenza potenzialmente dannosa.
perchè se la nostra gente poi a causa di questa concorrenza è costretta ad emigrare per vivere in posti diciamo"meno puliti e naturale" del nostro parco non è che abbiamo concluso nulla
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---E l'indagine sulle cause si è concentrata sull'uso dei pesticidi negli agrumeti.
--- Termina citazione ---
le risulta che abbiano già dimostrato la concausa?a me no
--- Citazione da: pinoguzzardi - 23:42:04 pm, 24 Giugno 2010 ---Per non parlare dei troppi casi di leucemia riscontrati tra i bambini del lentinese.
Rispetto poi alla affermazione che deve essere del mercato a decidere sui prodotti biologici non ci vuole molto a constatare che è proprio il mercato che li richiede( a partire dalle uova .... di mia moglie e di tantissime altre " nonne Lucia"), ed allora perchè non approfittarne facendo " sistema" nell'interesse, anche, del reddito dei produttori?
--- Termina citazione ---
carissimo dott. guzzardi lei e sua moglie è probabile che facciate parte di quella classe borghese che si può permettere di pagare di + la qualità biologica.
ma a contrappeso c'è un sempre maggiore numero di persone che guardano sempre di + il prezzo e fanno la fortuna di quei supermercati come ard o eurospin in cui i prodotti mi sembrano tutt'altro che biologici.
e in riferimento al secondo scritto che avevo visto pubblicato sul blog su facebook dei parchisti
--- Citazione ---E’ stato affermato che non si può intervenire sulla viabilità rurale. Falso anche questo. Le strade rurali esistenti si possono ampliare , ma solo se al servizio dell’agricoltura ed evitando l’impermeabilizzazione del suolo ( parco del Cilento e parco dell’Arcipelago Toscano).
--- Termina citazione ---
non voglio entrare nel merito di tutto il resto che andrebbe commentato da un tecnico , però sta frase mi colpisce perchè è una risposta alla mia precedente domanda
non si possono fare nuove strade, e si devono mantenere quelle rurali
quindi strade di collegamento buone con il ragusano o il modicano ce li possiamo sognare, dovremo contentarci di quelle merde e pericolose strade che abbiamo
che significa poi che non possiamo impermeabilizzarle significa forse che non si può procedere all'asfaltatura?
P.S: il dr. Cascone ha finito gli insult.. pardon argomenti?vorrei far notare che in questo forum nessuno ha propagandato notizie assurde sul parco, solo quello che era dimostrabile con documentazione
Vincenzo Cascone:
sigh!
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