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Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari

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pinoguzzardi:
Sostenere che io non abbia " confutato" un bel niente senza però dimostrare la sostenuta " non confutazione"  è una affermazione alla quale bisogna crederci semplicemente " per questione di fede".

E che c'entrano gli auspici?

Che c'entrano i politici con le "regole"?

Certo i rappresentanti delle Amministrazioni locali interverranno con il loro " parere obbligatorio" reso, ritengo e come sarà normale, dopo consultazione, anche formale, con i propri amministrati. 

Sa, è difficile se non impossibile, scrivere in astratto ed a priori "codicilli" per gli "amici" ed in ogni caso ci sarà sempre l'intervento della Comunità di Parco ( Sindaci, Presidenti delle Provincia e della Regione) anche per vigilare.

Sarà che Lei è pessimista per natura ma deve invece confrontarsi anche con " l'ottimismo della volontà".

"Sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista per la volontà" scriveva Antonio Gramsci, mutuato successivamente da Jhon Kennedy.


                                                                                                               pinoguzzardi


 

enrico tomasi:
dottor guzzardi, ma ha letto l'articolo sull'espresso? apprezzo il suo ottimismo, ma un po di senso della realtà mi parrebbe altrettanto appropriato, non crede?
lei si auspica che la società civile dovrà vigilare ed impedire a che la Presidenza del Parco venga assegnata ad un politico trombato..le riformulo la mia domanda:  politici trombati e portaborse a fronte, non sono forse gli stessi a cui proprio la società civile ha concesso di dirigere oltre alle banche, anche i nostri ospedali, la nostra salute, la nostra vita, senza alcuna pretesa di professionalità, serietà o intelligenza? le pare coerente e realistico pensare che la stessa gente tali pretese le adotti a partire dalla tutela di poiane e platani orientali?

pinoguzzardi:
Ed allora chiudiamo con le necessità attinenti la tutela della salute, con i servizi bancari e le Istituzioni in generale, e se è vero ( in grande parte è vero) quanto da Lei sostenuto sugli uomini in possesso delle " leve di comando" dobbiamo  addebitare la colpa a noi cittadini, nella qualità di elettori.

E' certo però che non possiamo abbandonarci all' anarchia ( senza governo), sarebbe l'inizio della fine.

Sarà che in me prevale " l'ottimismo della volontà" e la " speranza", anche se un concetto " anarchico", l'unico positivo in quella filosofia, è presente nella normativa dei parchi Nazionali: norme di attuazione e/o principi condivisi e non imposti dall'alto. 

Ridurre la " ratio" del parco nazionale degli iblei alla " tutela delle poiane e dei platani orientali" mi sembra assolutamente limitativo per non dire strumentale, come gli "animali" citati dal Consigliere Comunale sign. Gallo, non fosse altro perchè nella fattispecie la tutela è orientata soprattutto verso il nostro bel paesaggio  naturale ed architettonico, anche urbano, attraverso il quale si deve cogliere una maggiore occasione di sviluppo incentivando un turismo non solo " mordi e fuggi" ma soprattutto " stanziale" ( stagionale, nei fine settimana),  assieme al mantenimento e rafforzamento della nostra agricoltura di qualità oltre che dell'artigianato.

Ed una azione sinergica su tutto il territorio non può essere svolta se non da un unico Ente avente  personalità di diritto pubblico.

E tali azioni sinergiche sono riportate nella normativa sui parchi, quale  " iniziative per la promozione economiche e sociali" prevedendo concessioni di sovvenzioni a privari ed enti locali per:

- predisposizione di attrezzature, impianti di depurazione e per il risparmio energetico;
- servizi ed impianti di carattere turistico-naturalistico;
- agevolazione o promozione di attività tradizionali artigianali, agro silvo pastorali, culturali, servizi sociali e biblioteche;
- restauro, anche di beni naturali, ed ogni altra niziativa atta a favorire lo sviluppo del turismo e delle attività connesse ( ristorazione, servizi alberghieri, accoglienza in generale).   
   
Per non parlare dell'utilizzo del nome e dell'emblema del parco, quale importante strumento di marketing, per quei prodotti locali che presentano requisiti di qualità.

D'altronde non mi sembra che vi sia alcuna altra alternativa per i piccoli paesini delle nostre colline le cui curve demografiche sono perennemente in picchiata, ad eccezione di Palazzolo e Canicattini ( ma queste due belle cittadine hanno realtà imprenditoriali di una certa levatura) con la conseguenza che qualcosa bisogna tentare ed un parco nazionale può essere un buon tentativo se si " legge" la " storia" dei paesini di tutti gli altri parchi italiani ove l'andamento delle rispettive curve demografiche è ora in ascesa ( dati ISTAT), segno che è ripreso il piacere e la possibilità economica di viverci.   


                                                                                                                     pinoguzzardi

SC:

--- Citazione da: pinoguzzardi - 12:16:09 pm, 30 Giugno  2010 ---Che c'entrano i politici con le "regole"?

--- Termina citazione ---

a me risulta che le scrivano loro, nella misura in cui sono sindaci, presidenti, deputati e ministri o mi sbaglio?

Luca:
a me sembra che "pinoguzzardi" abbia confutato (e bene) le sue idee,per quanto possibile; scrivo"per quanto possibile" perchè il limite c'è ed è il futuro.
E qui entra in gioco quanto detto e ripetuto da "SC: ...e poi?, ...ma se? ,

Se mi permettete un'osservazione in merito, credo che rappresentiate quasi perfettamente gli schieramenti pro e contro,con la differenza che chi vuole appiopparci il parco (e non chi è per scelta favorevole al parco) non si preoccupa minimamente di tenere in considerazione chi abita le aree interessate.

La gente comune non si fida della via tracciata dalla politica (e non mi riferisco certo a quella locale) e percepisce il parco come un pericolo,cosa che non è detto che non sia o che non potrebbe diventarlo.
La parte che mi vede più vicino al partito del no è l'assoluta incertezza sul futuro e l'indimostrata ricaduta positiva;
suppongo sia questo a cui si riferisce SC parlando di affidarsi solo agli auspici.
Di contro è pur vero che non è possibile avere la certezza assoluta sul da farsi e che bisogna sperare (e lavorare ponendo le condizioni) per il meglio.

Per farla breve mi sento di interpretare il terzo schieramento,quello che personalmente penso sia il più numeroso:
quello della gente che continua a chiedersi "a quale parco vorreste che dicessi di sì?".

Io vedo il parco come uno strumento e come tale può essere usato sia per perseguire fini diciamo così,nobili,sia l'opposto;
forse bisognerebbe cominciare a chiederci,o meglio dovrebbero farlo le istituzioni e gli enti coinvolti (primi fra tutti i promotori), come poter evitare le storture che potrebbero esserci, come sottrarre e limitare il campo d'azione di chi è al di fuori del parco stesso.
E tutto questo esclusivamente per lasciare il parco così come viene inteso,uno strumento di tutela.

Ritengo che la strada da seguire dovrebbe andare nella direzione di un parere vincolante da parte dei residenti (sempre che questo tipo di parere possa essere legalmente espresso), volendo mutuare un noto slogan della politica nazionale: "padroni a casa nostra"

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