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Video da diretta conferenza sostenitori parco iblei e scontro con i contrari
pinoguzzardi:
Caro Luca,
" la gente comune non si fida e percepisce i parco come un pericolo" e per certi aspetti è proprio così, stante le " bufale" che sono state poste in giro anche da certi amministratori locali, anche "capipopolo", i quali hanno sbandierato ai quattro venti ( a parte gli asparagi e la cicoria) " non vogliamo altri vincoli, ne abbiamo già abbastanza", seppure sapendo, spero, che il parco non imporrà vincoli aggiuntivi in termini " negazionisti "bensì regole condivise sul " fare ", al fine di tutelare il nostro bel territorio che, purtroppo, dal dopo guerra e fino agli anni 60, è stato orrendemente deturpato, soprattutto quello urbano.
Voglio documentare quanto rilevato sul parco nazionale delle dolomiti bellunesi, istituito nel1990, facilmente riscontrabile su Internet :
Le Finalità del Parco:
- Tutela di un complesso di valori naturalistici, storici, paesaggistici e ambientali e conservazione dei valori biogenetici della flora e della fauna nonchè degli attuali aspetti geomorfologici.
- Creazione di migliori condizioni di vita per le genti delle zone montane interessate.
- Promozione della ricerca scientifica e dell'educazione ambientale (divulgazione della cultura naturalistica).
- Favorire il ripristino delle attività agrosilvopastorali, compatibili con le finalità di tutela, nelle aree a più spiccata vocazione primaria.
L'obiettivo fondamentale è la creazione di opportunità di sviluppo attraverso una seria politica di tutela dei valori naturalistici che rappresentano la vera risorsa del territorio.
Sono state condotte indagini sul grado di conoscenza, gradimento e sulla percezione del
Nel 2005 il 77% dei residenti dichiarava che il Parco ha portato vantaggi al territorio, nel
2007 la percentuale è salita al 79%.
Nel 2005 abitare in un Comune del Parco era: un’opportunità per il 53% dei residenti,
un limite per il 6% e indifferente per il 41%.
Nel 2007 abitare in un Comune del Parco era: un’opportunità per il 66% dei residenti,
un limite per l’8% e indifferente per il 26%.
UN ENTE PUBBICO AD ELEVATA CAPACITÁ D’IMPRESA
Con una struttura formata dal Direttore e da soli 13 dipendenti il Parco ha
realizzato investimenti, nell’arco di 16 anni (1993-2009) per oltre 30,5 milioni di euro.
La maggior parte degli investimenti è stata grazie a risorse finanziarie che il Parco è riuscito
a reperire presso l’Unione Europea, la Regione Veneto, Fondazioni bancarie e sponsor
privati.
Nel quinquennio 2005-2009, a fronte di un trasferimento ordinario dallo Stato di 6 milioni
di euro sono stati realizzati investimenti per 8 milioni di euro: metà per realizzare
infrastrutture e opere immobiliari, metà per progetti di promozione socio-economica,
ricerche, studi, pubblicazioni, eventi culturali.
Gli investimenti in conto capitale del quinquennio 2005-2009 sono stati realizzati per il 24%
con fondi statali, per il 56% con risorse derivanti da progetti europei o a finanziamento
regionale, per il 20% con fondi reperiti presso altri Enti, con una capacità di
autofinanziamento del 76%.
Carta Qualità” è un progetto di marketing territoriale, nato nel 2000 per promuovere le
aziende turistiche, agroalimentari e artigianali del territorio, attraverso la concessione d’uso
del logo del Parco.
Il Parco ha elaborato dettagliati protocolli, che stabiliscono criteri tecnici di qualità e rispetto
dell’ambiente, le aziende che, volontariamente, rispettano tali protocolli possono fregiarsi
del logo dell’area protetta e beneficiare di attività di promozione in Italia e all’estero.
“Carta Qualità” è una garanzia per il turista fruitore dell’area protetta ed uno strumento di
promozione per piccole aziende di territori marginali, che da sole non potrebbero
permettersi campagne pubblicitarie come quelle garantite dal Parco attraverso il sito
internet, la pubblicazione di opuscoli promozionali, la partecipazione a fiere,
l’organizzazione di eventi per i turisti come la “Festa d’estate al Parco”, che attira migliaia di
visitatori ogni anno.
Negli ultimi cinque anni il circuito si è rafforzato notevolmente, superando le 250 aziende
aderenti e facendo di “Carta Qualità” la più grande “community” italiana di imprenditori che
collabora con un’area protetta.
Nel 2006 i protocolli per la concessione del marchio sono stati completamente rivisti,
inserendo il “menù del Parco” e prevedendo la categoria “amici del Parco” per strutture
commerciali o fornitori di servizi che promuovano il Parco anche all’esterno dei 15 Comuni.
E non mi pare che questi siano dati preoccupanti, tutt'altro.
Questa è solamente o una esemplificazione, ma su dati reali, che vanno però sulla scia delle finalità che la legge si prefigge per i territori e le popolazioni dei parchi nazionali.
SC:
dottore mi sembra che la finalità di tutela sia oltremodo ribadito, ma poi non penso che nel sito del parco troverà mai scritto "qui tutti si lamentano" diciamo che la fonte mi sembra di parte.
comunque ho guardato il sito del parco delle dolomiti , parco di 32 mila mq e sopra i 2000 m di altitudine quindi molto inferiore a quello che è stato proposto per qui
e ho trovato questo mappa
http://www.dolomitipark.it/doc_pdf/masterplan/MP_T05_analisi_proprieta_fondiaria.pdf
dove si può notare che in pratica quasi tutto il territorio è proprietà demaniale o pubblica.
di cosa dovrebbero lamentarsi se sono pochi i diretti interessati? e magari costituiscono quella percentuale che vede il parco come limite che è arrivata all'8% perchè direttamente interessata.
per il parco degli iblei non è così la maggior parte di territorio è di proprietà privata, di cittadini.
ora sono certo che il dottor guzzardi dirà che questa cosa non ha attinenza o è improprio o e sbagliato, perchè i documenti che valgono sono solo quelli che porta lui all'insegna dell'ottimismo.
pinoguzzardi:
Lei continua a sorprendermi con le Sue affermazioni,
a differenza di quanto sostenuto accetto tutti i documenti e non certo solamente quelli che produco io, anche i Suoi.
Ma quando una ricerca statistica sui residenti afferma che il parco ha apportato vantaggi a tutto il territorio e che lo stesso è stato una opportunità per i suoi abitanti Lei ritiene che questi siano giudizi che riguardano il territorio demanale o non già, invece, il vivere civile della popolazione?
A parte le finalità elencate, che riflettono la "ratio" della norma giuridica che li regge e che sarebbe opportuno che Lei rileggesse, ritiene che quegli investimenti per 8 milioni di euro spesi metà per realizzare infrastrutture e opere immobiliari, metà per progetti di promozione socio-economica, ricerche, studi, pubblicazioni, eventi culturali riguardono il " deserto" demanio e non invece i cittadini residenti?
E quelle 250 aziende aderenti a quel progetto di di “Carta Qualità”, sulla base di una operazione di marketing a favore dei prodotti delle aziende di quel territorio, che hanno realizzato la più grande “community” italiana di imprenditori che collabora con un’area protetta, si occupano secondo Lei di incolte terre demaniali o invece delle attività agro-silvo-pastorali degli " uomini e donne" che vi risiedono ?.
Ma come ho detto in precedenza quella è solo una esemplificazione di quello che un parco nazionale può realizzare sulla basi delle indicazioni normative generali previste dalla legge.
pinoguzzardi
SC:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 17:39:56 pm, 30 Giugno 2010 ---Ma quando una ricerca statistica sui residenti afferma che il parco ha apportato vantaggi a tutto il territorio e che lo stesso è stato una opportunità per i suoi abitanti Lei ritiene che questi siano giudizi che riguardano il territorio demanale o non già, invece, il vivere civile della popolazione?
--- Termina citazione ---
stando alla mappa io penso che quelle persone danno un giudizio su una cosa che non li riguarda direttamente.
nessuno qua si sognerebbe di essere contrario al parco se fosse limitato a territorio demaniale
ma qui il parco proposto non è tutto su territorio demaniale o mi sbaglio?
la diversità rispetto quel parco è che la gente subisce il parco nell'attività lavorativa
--- Citazione da: pinoguzzardi - 17:39:56 pm, 30 Giugno 2010 ---A parte le finalità elencate, che riflettono la "ratio" della norma giuridica che li regge e che sarebbe opportuno che Lei rileggesse, ritiene che quegli investimenti per 8 milioni di euro spesi metà per realizzare infrastrutture e opere immobiliari, metà per progetti di promozione socio-economica, ricerche, studi, pubblicazioni, eventi culturali riguardono il " deserto" demanio e non invece i cittadini residenti?
--- Termina citazione ---
la "ratio" viene definita dalla legge quadro 394 del 1991
art.1 legge quadro
1. La presente legge, in attuazione degli articoli 9 e 32 della Costituzione e nel rispetto degli accordi internazionali, detta principi fondamentali per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese.
art 2
1. I parchi nazionali sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future.
la conservazione è la ratio dei parchi, tutto il resto è secondario
o forse questa è una delle poche leggi in cui l'intenzione stessa della legge (ossia la ratio legis) non viene espressa all'inizio ma in qualche codicillo?
--- Citazione da: pinoguzzardi - 17:39:56 pm, 30 Giugno 2010 ---E quelle 250 aziende aderenti a quel progetto di di “Carta Qualità”, sulla base di una operazione di marketing a favore dei prodotti delle aziende di quel territorio, che hanno realizzato la più grande “community” italiana di imprenditori che collabora con un’area protetta, si occupano secondo Lei di incolte terre demaniali o invece delle attività agro-silvo-pastorali degli " uomini e donne" che vi risiedono ?.
--- Termina citazione ---
dottore i soldi vengono stanziati innanzitutto per gli uomini non per gli stambecchi è chiaro che anche se quel parco è quasi tutto demaniale hanno ricevuto contributi e soldi che li hanno fatto contenti, solo che questi sono furbi non hanno mai avuto gli svantaggi dei vincoli visto che la proprietà era dello stato.
ha presente i papponi ? questi al re di francia non danno la moglie , ma solo una donna che lavora per loro e intascano i soldi.
ripeto se si vuole fare il parco nei territori demaniale per me niente in contrario, lo stato di quello che è suo può fare quello che vuole.
P.S.: non c'entra nulla con il discorso ma lei in cosa è laureato?
pinoguzzardi:
Poichè riguardo al mio precedente post che era solamente " esemplificativo" del modo come si deve applicare la normativa sulle aree protette si è sostenuto che l'esempio non è " calzante" in quanto quello delle foreste bellunesi è un parco di piccole dimensioni e con un territorio superiore ai 2.000 metri, sostenuto peraltro quasi interamente demaniale, mi sposto a sud, nel Gargano.
Il parco nazionale del Gargano è esteso n118.144 ettari ed interessa ben 18 Comuni della Provincia di Foggia, con un territorio ricco di fattorie ove si produce olio e vino e dove è propsero l'allevamento del bestiame.
A cura dell'Ente Parco si è organizzata , la borsa dell’ecoturismo che ha rappresentato una occasione privilegiata per sensibilizzare il grande pubblico al rispetto dell’ambiente, e un forte potenziale per sostenere attività economiche tradizionali che aiutano a migliorare la qualità della vita.
Titolari delle strutture ricettive, artigiani, agricoltori, imprenditori si sono incontrati in questi quattro giorni a Vico Del Gargano. Un evento ben accolto dagli oltre 60 espositori di vari settori merceologici presenti negli stand del Palazzo Della Bella. Contro ogni più rosea previsione tutti hanno raggiunto lo scopo principale della fiera: l’avvio e il consolidamento di proficui scambi commerciali. E’ stata una ottima occasione per promuovere e vendere, un evento per tutte le attività produttive, legate alla cultura del territorio, che contribuiscono allo sviluppo dell’ecoturismo.
Ed ecco alcuni giudizi espressi dagli operatori:
- Gli espositori in coro: “Un’ottima iniziativa che ci ha fatto conoscere il vasto panorama del settore turistico e agro-alimentare
- Matteo Cimaglia, titolare delle Aziende Agricole Cimaglia in Vieste:
“Per noi che produciamo diversi prodotti tipici come il vino, l’olio e i formaggi di pecora, è stata una esperienza del tutto positiva. Ci ha permesso di instaurare un bellissimo rapporto con i colleghi di altre realtà produttive, ma soprattutto con tantissimi operatori turistici che operano nel Parco Nazionale del Gargano i quali finalmente, grazie a questi eventi e grazie alle iniziative promozionali dello stesso Parco, stanno iniziando a capire che nelle strutture ricettive bisogna puntare ad una sana alimentazione basata sulla tipicità locale. Personalmente mi ritengo soddisfatto di questa interessante borsa dell’ecoturismo. Un po’ dispiaciuto per aver visto pochi operatori viestani” .
- Pietro Prencipe, presidente Coop. Agro-zootecnica San Salvatore in Manfredonia:
“E’ la prima volta che noi partecipiamo ad una rassegna fieristica. Il bilancio? Entusiasmante. Fino a ieri i nostri prodotti riempivano al massimo i mercati di Manfredonia, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo. Grazie a questa bella esperienza siamo riusciti ad avviare contatti con numerose strutture alberghiere di Peschici e Rodi Garganico che ci hanno chiesto grosse quantità di prodotto. Insieme agli altri colleghi espositori non possiamo augurarci che questi eventi continuino nel segno della promozione del nostro Gargano. Con un auspicio: vedere finalmente i formaggi e le carni locali sulle mense delle strutture turistiche, molte delle quali prima di questa rassegna non conoscevano nemmeno l’esistenza” .
Ed è stata quella una iniziativa dell'Ente Parco in linea con le esplicite indicazione della norma sulle zone protette.
Per Lei, sign. Caligiore, così attento e me ne congratulo alle problematiche agricole e zootecniche del nostro territorio, riproduco una lettera a firma gli allevatori del gargano :
" Gli allevatori aderenti alla sezione podolica dell’apa di capitanata, presieduta da Ciccio de Majo, nei giorni scorsi hanno incontrato presso la sede di Foggia il presidente del parco nazionale del gargano, Matteo Fusilli per fare il punto sulle numerose attività promosse e finanziate dall’ente parco a favore dell’incremento della razza podolica nel territorio dell’area protetta. L’occasione è servita anche per verificare il mutamento subito dal comparto zootecnico garganico alla luce degli ultimi interventi effettuati dal parco nazionale del gargano.
Ggrazie ai contributi erogati dall’ente parco, oggi questa razza non è più una razza in estinzione. nel 1999, infatti, il parco stanziò un cospicuo contributo finanziario per l’acquisto di tori podolici, mentre nel 2001 ha finanziato un premio di mantenimento alle vacche podoliche in purezza per cinque anni.el frattempo abbiamo riscontrato l’incremento degli allevatori in selezione, passati dai soli 3 del 2000 ai 25 del 2002, mentre i capi di bovino podolico sono passati dai 300 del 2000 ai 763 dell’anno appena trascorso. numeri, questi, che hanno confermato ancora una volta l’importanza che il parco ha assunto nell’economia agro-zootecnica del gargano, garantendo a tutte quelle aziende rientranti nel perimetro del parco, un sostegno economico che ha influenzato non poco sulla cultura e sugli aspetti socio-economici degli agricoltori locali., “siamo molto soddisfatti per i risultati raggiunti in soli due anni.
Il parco, insieme agli allevatori del gargano non solo è riuscito a dare un forte stimolo alle economie locali, ma ha anche evitato l’abbandono e quindi la perdita di importanti presidi umani e una differenziazione paesistica utile per la natura e la cultura del nostro territorio”.
ciccio de majo, presidente della sezione podolica.
Ma anche quest'ultimo è semplicemente un esempio ma mi conforta il fatto che le superiori affermazioni nascono da inziative assunte proprio in relazione alle norme contenute nella legge quadro.
Ed allora: i bellunici si, i garganici si e gli ibleici no?
pinoguzzardi
P.S.: scienze economiche, sign. Caligiore
Rispetto alle Sue osservazioni contenute nel Suo ultimo post non so perchè si è scordato il termine valorizzazione del territorio espressamente riportato nella legge citata e che da' il senso alle inizative di carattere economico e sociale e che è un concetto non certamente secondario, come non lo sono tutte le norme ivi contenute, indipendentemente dal " rigo" ove sono posizionate e questo in generale.
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