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Le domande sul parco su cui riflettere

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pinoguzzardi:
Egregio sign. Tomasi,

la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                   pinoguzzardi

pinoguzzardi:
A proposito di uomo ed ambiente e del vero primato.

 "Purtroppo, si deve constatare che una moltitudine di persone, in diversi Paesi e regioni del pianeta, sperimenta crescenti difficoltà a causa della negligenza o del rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabile sull’ambiente.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricordato che «Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli»  L’eredità del creato appartiene, pertanto, all’intera umanità. Invece, l’attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilità di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future .

 Non è difficile allora costatare che il degrado ambientale è spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una seria minaccia per il creato. Per contrastare tale fenomeno, sulla base del fatto che «ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale» , è anche necessario che l’attività economica rispetti maggiormente l’ambiente.

 Quando ci si avvale delle risorse naturali, occorre preoccuparsi della loro salvaguardia, prevedendone anche i costi – in termini ambientali e sociali –, da valutare come una voce essenziale degli stessi costi dell’attività economica. Compete alla comunità internazionale e ai governi nazionali dare i giusti segnali per contrastare in modo efficace quelle modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose.

Per proteggere l’ambiente, per tutelare le risorse e il clima occorre, da una parte, agire nel rispetto di norme ben definite anche dal punto di vista giuridico ed economico, e, dall’altra, tenere conto della solidarietà dovuta a quanti abitano le regioni più povere della terra e alle future generazioni.

Sembra infatti urgente la conquista di una leale solidarietà inter-generazionale. I costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future: «Eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno dopo di noi ad ingrandire la cerchia della famiglia umana. La solidarietà universale, ch’è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere. Si tratta di una responsabilità che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future, una responsabilità che appartiene anche ai singoli Stati e alla Comunità internazionale».

 L’uso delle risorse naturali dovrebbe essere tale che i vantaggi immediati non comportino conseguenze negative per gli esseri viventi, umani e non umani, presenti e a venire; che la tutela della proprietà privata non ostacoli la destinazione universale dei beni ; che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani. [/u]
Oltre ad una leale solidarietà inter-generazionale, va ribadita l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati: «la comunità internazionale ha il compito imprescindibile di trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro».

 La crisi ecologica mostra l’urgenza di una solidarietà che si proietti nello spazio e nel tempo. È infatti importante riconoscere, fra le cause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilità storica dei Paesi industrializzati. I Paesi meno sviluppati e, in particolare, quelli emergenti, non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilità rispetto al creato, perché il dovere di adottare gradualmente misure e politiche ambientali efficaci appartiene a tutti. Ciò potrebbe realizzarsi più facilmente se vi fossero calcoli meno interessati nell’assistenza, nel trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie più pulite."

Non è un discorso "ex cattedra" bensì  un semplice ma importante messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, datato 1 gennaio 2010.

E sono questi concetti  il vero " primato dell'uomo" che tutti dobbiamo rivendicare, sign. Caligiore.

Ci rifletta.

Altro che " io rivendico il primato dell'uomo sull'ambiente", concetto che mi sembra avere i prodromi di una Sua avversa filosofia.



                                                                                                                  pinoguzzardi

 

 

enrico tomasi:

--- Citazione da: pinoguzzardi - 14:08:10 pm, 19 Agosto  2010 ---Egregio sign. Tomasi,

la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                   pinoguzzardi

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: pinoguzzardi - 12:37:06 pm, 07 Agosto  2010 ---Io ho un sogno, sign. Caligiore.

Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.

Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio.


Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia

Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.

Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano

43.614 (dati Sinab, 2009).

Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.

La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.

La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna,  Castiglia y Leon ed Estremadura.[/i]
                                                                                                                             pinoguzzardi
                                                                                                         

--- Termina citazione ---


--- Citazione da: enrico tomasi - 13:23:51 pm, 09 Agosto  2010 ---
1) le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?

2) A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?

3) Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

4) sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?

le sue notizie riportate da internet non hanno attinenza con i miei quesiti, come manco tutto il resto.
sono 4 domande, riesce a darmi semplicemente 4 risposte entrando nello specifico?

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: pinoguzzardi - 13:38:40 pm, 09 Agosto  2010 ---Le ho già detto, gentile sign. Tomasi che non so rispondere a quei Suoi quesiti.

Ne ignoro le risposte.

                                                                           pinoguzzardi

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: pinoguzzardi - 11:29:53 am, 09 Agosto  2010 ---Egregio sign Tomasi,
Lei mi ha chiesto:
..........

Ed io le rispondo non lo so, contribuendo in questo modo a farmi appellare da S.C. quale " ignorante che non ha dati".
                                                                                                pinoguzzardi

--- Termina citazione ---

--- Citazione da: pinoguzzardi - 14:29:53 pm, 09 Agosto  2010 ---E no, sign. Tomasi,

io ho ammesso la mia ignoranza su tutte le sue poste domande a differenza di Lei, non ignorante, che soppongo ne conosca le risposte.
......................

Mi creda, se lo avessi saputo ne avrei supportato un ragionamento.

La lascio alla Sua " coca cola"  ed a mangiare " quello che capita".



                                                                                            pinoguzzardi

                                                                                                                 
--- Termina citazione ---

si goda qualche 'coca cola' anche lei di tanto in tanto, provando magari ad alternarla al suo ottimo rosso biologico, altrimenti ho l'impressione che rischia di esternare all'infinito 'quello che capita' egregio sign. guzzardi

pinoguzzardi:
Con queste Sue riportate notizie non ha dimostrato un fico secco.

Non è riuscito a dimostrare la Sua falsa affermazione in ordine al fatto che io "abbia messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando".

Continuo a ritenerlo falso ed in malafede.

Con riferimento al " rosso biologico" spagnolo io avevo affermato che la Spagna aveva sorpassato l'Italia in quella produzione senza alcun minimo accenno alla problematica dei parchi spagnoli od ai loro relativi meriti.

Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.

Lei invece mi ha chiesto dati sulla " incidenza" dei parchi spagnoli in quella produzione, argomento che io non avevo trattato, e la mia risposta non poteva essere che questa: non conosco i dati.

E questa è una ulteriore dimostrazione della Sua malafede  e falsità ideologica.

Mi ha rivolto altresì altre due domane idiote:

- Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

-  sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?

Ed io Le ho risposto: non lo so, ad entrambi i quesiti.

E' stata quella mia mancata risposta un lesa maestà nei Suoi confronti o la " dimostrazione di non sapere  di cosa stessi parlando"?

Sia serio, non buffoneggi.

                                                                                                                             pinoguzzardi

SC:

--- Citazione da: pinoguzzardi - 21:36:13 pm, 19 Agosto  2010 ---
Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.



--- Termina citazione ---

carissimo dottore io avverso l'obbligo al biologico insito nei parchi, non avverso il biologico inquanto tale come libera scelta se uno ci crede e vuole investire i suoi soldi perchè no? ma se uno vuole investire in un agricoltura di tipo intensivo con criteri  industriali , e tecnologicamente avanzata non vedo perchè ci deve essere un parco ad impedirlo.

e la smetta con sta malafede , la mala fede c'è quando uno ha secondi fini sconosciuti e i secondi fini li possono avere solo coloro che la proposta del parco la stanno sostenendo

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