Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide

Le domande sul parco su cui riflettere

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pinoguzzardi:
La lettura del sottostante  studio della Accademia Nazionale dei Georgofili, avente per oggetto "SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE  PROTETTE", ci potrà aiutare a capirne di più ed a continuare a discutere pacatamente.

Tra pari, così come ci riteniamo essere tali  io e l'utente " sebyali"e non solo, a differenza invece di alcuni altri.

http://www.deistaf.unifi.it/bernetti/DOWNLOAD/pubblica/p29.pdf

                                                                                                                                               pinoguzzardi                                                                                                     

sebyali:
Ho passato gli ultimi giorni nella lettura che mi sono state indicate dai partecipanti alla discussione e cioè: "Parco nazionale degli sprechi" di Primo Di Nicola e SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE** di Augusto Marinelli Iacopo Bernetti* oltre che PARCHI E CULTURA LIBRO BIANCO 2009 di di Federculture e Federparchi, e devo dire mi sono e mi sto chiarendo particolarmante le idee.

E adesso voglio aggingere ulteriori temi alla discussione che mi auguro interessanti

SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE** dice testuali parole o consiglia:
La salvaguardia e la valorizzazione del prodotto locale può così essere effettuata solamente tramite la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti del parco, che consentirà di inserire anche il settore zootecnico e pastorale nel mercato dei prodotti di qualità garantiti dal parco.

1) qualcuno ha mai chiestoo ai sostenitori del si se è prevista la creazione di un consorzio.
2)Voi cosa ne pensate?

E ancora:

Un possibile strumento specifico finalizzato all'integrazione dei diversi
interventi sul territorio è il cosiddetto "parco agricolo". Il modello del parco agricolo
rappresenta una struttura complementare a quella del parco naturale ed è realizzabile con un insieme di interventi finalizzati ad integrare la produzione agricola con l'erogazione di servizi sociali. Il parco agricolo è dotato di un suo piano specifico e sibasa su una propria zonizzazione, pur rimanendo inserito nel piano di gestione
generale del parco.

1) E' prevista la nascita anche del parco agricolo?
2) Sarebbe auspicabile la nascita insieme al parco di un parco agricolo che tenga conto dei bisogni degli agricoltori?

La nascita di un consorzio sarebbe a mio modo di vedere auspicabile,per evitare i conflitti che inevitabilmente stanno nascendo   potrebbe essere gestito direttamente dai produttori che cosi verrebbero coinvolti direttamente nelle decisioni che riguardano il parco e la sua gestione. Insieme, consorzio e parco agricolo, tutelerebbero in modo netto le giuste richieste e la rappresentanza degli agricoltori. Ma credo che tutto questo non sia stato neppure preso in considerazione.

Magari se ne è parlato ed io non ne sono a conoscenza!!!!!!

Discutiamo di questo, altre domande ed altri temi li proporrò a breve.






pinoguzzardi:
Come si ha avuto modo di notare e constatare la pacata dscussione e la divulgazione delle conoscenze e delle idee servono a sgombrare il campo da tutti gli equivoci, oltre alle nebbie.

L'utente " sebyali", uomo pacato, con riferimento allo " sviluppo sostenibile ed alla pianificazione delle aree protette" ha riportato il relativo studio sul'argomento dell'Accademia dei Georgofili nel quale  si propone, tra l'altro, che "  La salvaguardia e la valorizzazione del prodotto locale può così essere effettuata solamente tramite la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti del parco, che consentirà di inserire anche il settore zootecnico e pastorale nel mercato dei prodotti di qualità garantiti dal parco".

Si è chiesto quel gentile utente se " è prevista la creazione del relativo consorzio".

La legge quadro sulle aree protette, in quanto norma programmatoria, fissa due principi ed obiettivi:

- La conservazione dei beni paesaggistici ed architettonici/culturali del territorio, oltre che delle attività economiche tradizionali;

- lo sviluppo dell'economia del territorio facendo leva sul primo principio.

Con riferimento all'agricoltura l'art. 14 della citata norma prevede che uno dei compiti dell'Ente Parco è " l'agevolazione e la promozione, anche in forma cooperativa, di attività tradizionali ed artigianali, agro silvo-pastorali ........".

Come farà l'Ente Parco ad attemperare a quell'obbligo di legge?

Con i previsti documenti programmatori quali il Piano del Parco ed il Piano pluriennale economico e sociale, proprio quei documenti che allora mancavano in quei parchi di cui all'inchiesta dell'Espresso, così come peralto fatto notare dall stesso autore del servizio giornalistico.

Qualora l'Ente Parco degli Iblei, supportato da uno dei suoi organi istituzionali quele è la Comunità di Parco costituita da tutti i Sindaci del territorio, dai Presidenti delle tre Province interessate e dal Presidente della Regione, riterrà che per raggiungere quell'obiettivo obbligatorio previsto dalla legge, riferito all'economia del territorio, potrà ed io aggiungo dovrà, sostenere la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti che possa favorire l'inserimento sul mercato di beni alimentari  di qualità garantiti dal marchio del parco, con particolare riferimento a quelli provenienti dal settore zootecnico e pastorale oltre evidentemente a quello agricolo.   
 
Altra domanda che si è posto questo utente è se " è prevista la nascita di un parco agricolo" ed ha questa  si può rispondere analogamete alla prima.

E' tutto da costruire nell'ambito dei citati obiettivi previsti dalle legge ( conservazione e sviluppo), tutto dipenderà dalla intelligenza iblea e dagli uomini, possibilmente non "portaborse" dei politici e sarà questa la chiave di volta sulla quale la società civile blea dovrà vigilare, che avranno l'onere e l'onore di gestire il Parco nell'interesse assoluto e primario della popolazione residente nel territorio ibleo.


                                                                                                      pinoguzzardi       

sebyali:
A me pare  che il si o il no al parco siano superati in quanto il parco è ormai costituito di fatto. Ora si tratta di trovare la strada per ridurre i danni che il parco provocherà alle aziende presenti sul territorio IBLEO. Come dimostrano i video di Salvo Caligiore che con un lavoro certosino ha ripreso tutti gli interventi nel corso di questi mesi. Si parlava, in uno di questi video, di una proposta da parte dell'unione dei comuni condivisa dalla maggior parte dei sindaci dei comuni della provincia di Siracusa. si potrebbe partire da lì se le proposte sono valide, per contrapporsi a un parco dei vincoli, rendendolo un parco più vivibile.

Come fare a controllare sprechi, nepotismi, clientelismi, malaffare e quant'altro. certamente dipende dagli uomini che esercitano il potere   ma sappiamo che per altro anche nelle migliori intenzioni si può cadere in un bicchiere d'acqua. La domanda la rivolgo a Pino Guzzardi  che come fautore del si dovrebbe anche fornirci delle indicazioni su questi temi. Io penso come ho più volte sostenuto che una maggiore partecipazione e rappresentanza della volontà di chi abita e vive nel territorio sia auspicabile. Penso che non sarà più possibile tornare indietro.  Penso poi che e lo ripeto che nessuno è contro il parco e men che meno Primo Dinicola autore dell'articolo proposto da Enrico Tomasi,  anzi mi sembra di capire che invece sia un naturista convinto lo dimostra il fatto che viva e abita in  un paesino di alta montagna come solo chi vuole vivere in pieno la natura possa fare,ma sta  di fatto che l'inchiesta condotta ha evidenziato questo stato di fatto, innegabile da chiunque. cosa ci fa credere che i problemi di altri parchi in Italia non c'è li troveremo qui? Guzzardi e Tomasi insieme a Caligiore e tutti gli altri siamo disposti a vigilare affinché non si abbiano esperienze di malgoverno del parco???????       

pinoguzzardi:
" ridurre i danni che il parco provocherà alle aziendi presenti sul territorio ibleo"!.

Sarebbe interessante approfondire l'argomento partendo dall'elenco dei supposti danni qualora se ne abbia contezza.

Ma se lo si afferma è evidente che li si conoscono.

E  potrebbe Lei, sign. " sebyali" fare un escursus di questi presunti " danni" partendo dall'elenco di  quelli dimostrati che avrebbe rilevato nei preziosi video del sign. Caligiore?

Li vogliamo elencare per favore?

Sulla proposta dell'Unione dei Comuni stendiamo un velo pietoso, basta guardare tutti i perimetri dei parchi nazionali, contigui e non già " reticolati" o " gattopardati", oltre al fatto che non è stata presa in considerazione da nessuna altra superiore Istituzione, così come da alternativo " perimetro" contiguo proposto dalla Provincia Regionale di Siracusa e si aspetta analoga proposta per il territorio di Ragusa.
 
Nel merito di quella proposta, che io continuo a chiamare " gattopardata" con riferimento a Tomasi di Lampedusa e a quel concetto, ho già espresso la mia opinione in questo forum che riassumo:

- poichè  nasce da un copia-incolla della già esistente Rete natura 2000, che allo stato vincola in assoluto quelle zone  comprendenti esclusivamente aree assolutamente non antropizzate e disabitate da esseri umani, a quali soggetti dovrà essere rivolta l'attività del parco per la promozione economica e sociale del territorio?     

- quale " ddieri" propone l'Unione dei Comuni per Sede ed Uffici del Parco al quale la fauna locale, non umana, potrà rivolgersi?

- verso chi dovranno essere rivolte le  previste agevolazioni, per esempio,  per le biblioteche ed i servizi sociali, se il parco è costituito esclusivamente da un territorio in cui è assente l'uomo?

- chi farà quel da Lei auspicato consorzio e con quali prodotti: i funghi ipogei, gli asparagi spontanei o altre essenze della relativa flora, forse i sette nani?

Veda, sign. "sebyali" quella non può essere una proposta di perimetro complessivo bensì può riguardare solamente  una delle quattro zone di un parco così come prevede a regime la norma: la riserva integrale, ove il vincolo è assoluto come lo è in quei territori  già da ora, indipendentemente dal parco.

La proposta della Provincia Regionale invece, correttemente oltre che intelligentemente, attiene ad un territorio contiguo e  senza soluzione di continuita e nell'ambito dello stesso, ed in relazione alle norme di salvaguardia che dovranno essere inserite nel Decreto attuativo in attesa della zonizzazione, ha proposto, accettando l'idea dei cosiddetti " ambientalisti", due zone:

- la zona A, quale riserva integrale, identificata proprio con la mappa di natura 2000 e quindi con la proposta dell'Unione dei Comuni;         

- la zona B, quale resto del territorio del parco mantenenendo ove già previsto, gli attuali vincoli  paesaggistici, idreologici ed  archeologici, senza aggiungere di più rispetto all'esistente.

Il resto saranno " regole" condivise sul "come fare  le cose" , nell'interesse sia del territorio che della sua gente, attuale e futura.


                                                                                                                                    pinoguzzardi

P.S.: mi ha chiesto" Come fare a controllare sprechi, nepotismi, clientelismi, malaffare e quant'altro".

Ed io Le rispondo: individuare un Presidente ed un Direttore del Parco assolutamente onesti e motivati, così come scegliere  a fare parte di quell'organo dell'Ente Parco che è la Comunità di Parco, i migliori Sindaci del territorio con quelle caratteristiche.

E poi, la società civile, utilizzando tutti gli attuali strumenti che si hanno a disposizione per conoscere e  "parlare" o " gridare",  e la relativa funzione di questi ed altri  forum la ritengo preziosa.                                                                                                                                 

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