Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
Le domande sul parco su cui riflettere
SC:
--- Citazione da: pinoguzzardi - 10:38:15 am, 07 Agosto 2010 ---perchè non chiede all'ing. Turibio quale è la norma giuridica che vieta di installare serre nella zona C di un parco nazionale, io da "ignorante", come sostiene Lei, non la conosco.
E se me la partecipa, quella risposta, sarà un modo per diminuire la mia ignoranza.
--- Termina citazione ---
dottore io ai miei allievi nei corsi dico sempre che l'ignoranza è una condizione superabile la stupidità no
mi dica cosa devo pensare ora che mi chiede di citare una norma da lei stesso citata e su cui abbiamo dibattuto proprio la prima volta che abbiamo parlato di turibio, mi sembra un assoluta perdita di tempo è evidente che lei è convinto di avere + autorevolezza di Turibio nell'interpretare quella norma
--- Citazione da: pinoguzzardi - 10:38:15 am, 07 Agosto 2010 ---So solo che l’agricoltura intensiva in serra presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci ed allora quel divieto potrà essere, ma non è detto, inserito nel Regolamento del Parco, se condiviso anche dalla Comunità di Parco e quindi dai Sindaci del territorio.
--- Termina citazione ---
aaahhhhhhhhhhh quindi lei lo sa ma lo nasconde, stiamo scoperchiando gli altarini.
mi faccia capire una cosa sta comunità del parco ha potere di veto sul regolamento? e se non si raggiunge un compromesso cosa succede si ferma il parco o si applicano le regole + strette possibili? e sopratutto se già lei dimostra di non accettare la proposta dei sindaci sul parco reticolare cosa dovrebbe farmi pensare che i sindaci contino così tanto da poter imporre un regolamento non tanto vincolante?
ah per favore mi eviti i panegirici sui politici che attualmente le stanno simpatici, io non sono un leccaculo di nessuno manco dei politici con cui condivido amicizia, se l'hanno informata diversamente l'hanno informata male.
e sinceramente preferisco leggere un buon libro di letteratura anche se contiene termini scurrili che un'opera di propaganda di granata
anzi mi hanno consigliato Charles_Bukowski che in compagno di sbronze parla di un tale che si "fotteva" un cocomero e poi lo faceva mangiare ad un altro.
se non ci crede guardi qua
http://books.google.it/books?id=-87po2CKxLoC&pg=PA99&lpg=PA99&dq=cocomero+bukowski&source=bl&ots=E-luypZ9CC&sig=ONNGoqrFV09c_JgAv0n24-G2PeY&hl=it&ei=2iNdTMCqG4yjsQaKp9jyBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false
lo legga pure lei forse le farà bene
sebyali:
LEI HA DICHIARATO SIG. GUZZARDI:
"So solo che l’agricoltura intensiva in serra presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci ed allora quel divieto potrà essere, ma non è detto, inserito nel Regolamento del Parco, se condiviso anche dalla Comunità di Parco e quindi dai Sindaci del territorio seppure un condizionamento sull'uso dei pesticidi e fitiofarmaci nelle serre lo ritengo personalmente opportuno, nell'interesse dell'ambiente e della salute della gente ."
Non necessariamente in serra si devono usare pesticidi e fitofarmaci i maniera massiccia, si usano quando è strettamente necessario e con i giusti tempi di carenza.
anche in serra si può fare un agricoltura biologica. Anche la sono gli uomini che devono sapere come e quando usare i fitofarmaci. Gli stessi uomini che stiamo formando nelle scuole agrarie alla quale spieghiamo come funziona una serra e come la si usa. che sia tutto tempo perso?????
Da un lato si investe per dare questo tipo di cultura dall'altro si tende ad eliminare le coltivazioni in serra, che poi se ben usate sono il solo punto forte dal punto di vista economico, vedere pachino con il ciliegino, il ragusano con i fiori e le primizie, lei vuole affossare ancora di più la nostra economia.
Per quanto concerne i conflitti ho estrapolato il concetto dal file che mi ha indicato lei
signor Guzzardi ed i conflitti verbali possono diventare conflitti sociali nel momento in cui alcune famiglie potrebbero perdere il lavoro a causa del parco. E come consigliato dai Georgofili bisognerebbe evitarli.
SE NEL PARCO DEGLI ABRUZZI VA TUTTO A MERAVIGLIA ALLORA, L'INCHESTA DI PRIMO DI NICOLA E' UNA BUFALA ANCHE QUELLA. ALLORA QUALSIASI COSA SIA CONTRO VA CESTINATA
pinoguzzardi:
Egregio sign. Caligiore, in tema di agricoltura in generale ma soprattutto di quella auspicabilmente praticabile nelle individuate zone protette, quale è il Parco degli Iblei, perchè non da una occhiata a queso link?
Servirà ad incrementare le sue già vaste conoscenze ed a confutare meglio le opinioni degli " ignoranti" e degli " stupidi" come me, stante le Sue " pacate" definizioni.
http://www.itr.si/javno/youth_farm/it/non-agric-activities5.html
Rispetto ai " cocomeri" se ne faccia una scorpacciata, seppure per favore non già assieme ai " liquidi semini" di Herb, alla Bukovshi, sconcezza alla quale Lei si è ispirato, è il periodo: il cocomero, al naturale e senza condimenti,rinfresca il palato ed anche le menti.
Non mi risulta che Lei sia un " lecchino" ( a non volere usare il Suo scurrile termine) di nessuno, tant'è che non lo ho mai affermato.
Rispetto alle serre il pacato " sebyali" ci ha ricordato che " anche in serra si può fare un agricoltura biologica" così come abbiamo appreso questi insegnare nelle scuole agrarie.
Si tranquillizzi, sign. Caligiore.
Ergo, il Regolamento del parco, a quelle condizioni, potrà benissimo non nibire l'agricoltura in serra nella zona C, fermo restando che nessun divieto è legittimamente possibile nella zona D soddisfacendo il giusto obiettivo di salvaguardare sia la salute dei cittadini che vorranno consumare quei prodotti biologici, oltre che l'ambiente.
In tal senso si parla di " agricoltura d'eccellenza".
Il sign. " sebyali" ha fatto una affermazione che condivido in generale rispetto al concetto: "i conflitti verbali possono diventare conflitti sociali nel momento in cui alcune famiglie potrebbero perdere il lavoro a causa del parco. E come consigliato dai Georgofili bisognerebbe evitarli"
L'accademia dei Geogofili non ha mai parlato di " famiglie che potrebbero perdere posti di lavoro a causa del parco", affermazione, pertanta la Sua, priva di riscontro anche teorico.
A meno che non la si supporti con specifiche proprie argomentazioni.
pinoguzzardi
pinoguzzardi:
Io ho un sogno, sign. Caligiore.
Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.
Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio.
Dia uno sguardo:
http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=14549
ed altresì:
venerdì 6 agosto 2010
Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia
Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.
Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano
43.614 (dati Sinab, 2009).
Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.
La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.
La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna, Castiglia y Leon ed Estremadura.
Ha mai assagiato i vini della " rioja", in grandissima parte prodotti con metodi biologici?
Mi venga a trovare e lo confronteremo con quello della mia modestissima produzione familiare, ma anche questa biologica.
pinoguzzardi
enrico tomasi:
e cosa c'azzeccano i parchi nazionali con l'aumento della produzione di vini in Spagna?
Le riformulo la domanda: le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?
A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?
Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?
sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?
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